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L’irriverente alle prese coi politici e col cacio
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L'irriverente di Vincenzo Donvito
19 marzo 2019 16:18
 
 Il bello del cacio coi buchi sono i buchi o quello che sta intorno ai buchi? A questo dilemma di ispirazione shakespeariana potrebbe adattarsi la querelle che si è sviluppata in queste ultime ore tra la leader del partito Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni (quella che ritocca le foto sui manifesti per sembrare più giovane e più bella) e il leader Pd Carlo Calenda (che non sopporta di essere all’opposizione).
In questo lancio dell’agenzia stampa Ansa si riassume bene l’oggetto del contendere:
Carlo Calenda attacca Giorgia Meloni definendola "le versione burina del Ku Klux Klan" per aver scritto ieri su Twitter: "M5S diffonde fake news sul congresso @wcfverona, sostenendo che sia contro la liberta' delle donne. Dichiarazioni ridicole senza alcun riscontro. Loro invece sono per la droga libera, la propaganda gender, i matrimoni misti: praticamente una comitiva di punkabbestia al Governo". "Ma ti sei bevuta il cervello? - scrive oggi su Twitter l'ex ministro, esponente del Pd -. I matrimoni misti! Cosa sei la versione burina del KKK. Prenditi una pausa. Lunga".
Da consumatori e utenti che dovrebbero trarre profitto culturale e umano dai politici che periodicamente scegliamo e mandiamo in Parlamento a rappresentarci, non riusciamo, come nella metafora shakespeariana di sopra, ad orientarci – dall’odore, dalla consistenza, dalla fragranza e dal gusto – per meglio gustare il nostro cacio, nella fattispecie – fuor di metafora – rappresentato dalla politica.
Siccome abbiamo una certa età ci ricordiamo di quando nel secolo scorso, imperante in vari ministeri e guide di governo il leader democristiano Giulio Andreotti, i suoi avversari (a parte la satira, a cui concediamo tutto) quando non sapevano più che dirgli per manifestare il loro dissenso, lo apostrofavano come gobbo. Che è quello che il leader Calenda fa verso la leader Meloni: “Prenditi una pausa. Lunga” . Mentre ci aspettiamo, in riga coi tempi, che la leader Meloni, nonostante tutto, replichi al leader Calenda che le dice certe cose perché lei è donna (vesti stracciate… e scarpette rosse sul selciato davanti alla sede del partito meloniano), siamo lì a guardare il nostro formaggio coi buchi e continuiamo a non comprendere come risolvere il dramma di ispirazione inglese (con un suo valore nonostante la Brexit).
A parte il nostro effetto pelle (brivido!) per le cose dette dalla leader Meloni (da irriverenti, ovviamente siamo dei libertini che la nostra leader manco si immagina, anche se sappiamo che non gliene frega nulla), non riusciamo a gustare i ragionamenti politici, civici e statisti (da persone di Stato) del leader Calenda. E ci domandiamo – sempre da irriverenti, ma con senso civico e civile, e forse statista – se in questo modo il leader del Pd voglia convincere qualcuno in più di quelli che non siano già convinti delle castronerie medievali pronunciate dalla leader Meloni. Crediamo di no. E speriamo che il leader Calenda se ne renda conto, visto che lui non frequenta solo i bar di Trastevere, dove magari ogni tanto incontra la leader Meloni, ma anche le buvette del Parlamento.
E sempre da consumatori – civici - di formaggio ci poniamo il quesito primordiale di questo nostro irriverente scritto. E sembra proprio che non troviamo risposta.
 
 
 
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