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Ci portano alla bomba
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
20 ottobre 2018 12:28
 
No, non c’è alcun refuso. E’ così: ci portano alla bomba. Soggetto: i nostri governanti.
Il significato è intuibile, basta cambiare la prima lettera all’ultima parola.
Ma a me piace partire da qui, perché ciò è legato a un ricordo gradevole che, in qualche modo, mi aiuta a stemperare un poco l’angoscia che provo da tempo per la situazione del nostro povero Paese, la situazione politica ed economica, certo, ma anche quella culturale, civile e morale.
E dunque, il ricordo è legato al mio allora piccolo amico G. (oggi ha 29 anni), e risale ad almeno 26 anni fa.
Era di lunedì mattina, uno dei giorni, in cui lo accompagnavo io all’asilo, perché la sua mamma usciva di casa alle sette.
Si stava giocando, io seduta sul divano, lui in terra, quando, all’improvviso, mi guarda e, tra il serio e il faceto, mi dice: “Tu mi porti alla bomba”. Ohibò, penso io, ma che vuol dire.
E lui ripete questa frase che evidentemente gli deve piacere molto: “Tu mi porti alla bomba”.
E allora, capisco, e intuisco anche il contesto, in cui essa è maturata, nella sua versione originale, incomprensibile però per G., e che lui aveva trasformato in qualcosa di familiare. E mi vedo davanti Marchino, uno degli amici con cui G. e la sua mamma vanno a camminare la domenica, che, sudato fradicio e stanco morto, si è tolto dalle spalle lo zaino, in cui viene trasportato il bambino, ne tira fuori il pargolo, il quale cerca subito di schizzare via per farsi rincorrere. E Marchino, esausto, che gli dice “Tu mi porti alla tomba”. Ma, naturalmente, in quel modo tra il serio e il faceto, di cui G. fa adesso una perfetta imitazione.

Ecco, è già dai primi albori di questo governo (o: S-governo?) che mi è venuta in mente la frase di G., perché ho intuito presto che gli attuali S-governanti, avrebbero portato il nostro povero Paese alla “bomba”. E ogni giorno che passa quella intuizione viene purtroppo confermata dalla realtà.
Mentre lo spread raggiunge livelli sempre più alti e pericolosissimi (ieri ha toccato i 340 punti, contro i 138 della fine di marzo) e la Borsa di Milano chiude quasi ogni giorno in perdita, Moody’s declassa l’Italia e considera i suoi titoli a un passo dalla semplice spazzatura, tanto che lo stesso presidente di Confindustria Boccia, già elogiatore di Salvini, oggi richiama il Governo a una correzione della manovra fiscale.
D’altra parte, gli investitori esteri sono, già da agosto, in fuga dall’Italia, e quindi il nostro Paese non gode già più della fiducia di chi, invece, potrebbe aiutarlo anche a creare quei posti di lavoro, che sono necessari come il pane, visto che il cosiddetto “reddito di cittadinanza” non può esserne un sostituto credibile.

E, a proposito di credibilità, come fa a esserlo, non dico a medio e lungo termine, ma proprio nell’arco delle 24/48 ore, un Paese, in cui il Presidente del Consiglio è un uomo di paglia, e i suoi vice si azzannano tutti i giorni, facendo alla fin fine quegli “inciuci” che avevano strombazzato di voler eliminare?
Un Paese, in cui soprattutto uno dei vice, di cui sopra, quello barbuto, insulta un giorno via l’altro i governanti degli altri Paesi della UE e i suoi rappresentanti, calpesta le decisioni internazionali prese di comune accordo negli anni scorsi per giustificati motivi, come le sanzioni alla Russia di Putin, per correre in collo a quest’ultimo, che lo accoglie benissimo, certamente, ma non perché lo stimi, ma solo perché gli appare un utilissimo strumento per scardinare quella spina nel fianco che rappresenta l’Unione Europea, per poi lasciarlo, ovviamente al suo destino, quale che sia, quando avesse raggiunto il suo scopo.
Un Paese così, dove viene resa più difficile l’integrazione di coloro che vengono dai Paesi extraeuropei (che senso ha, se non quello di una gratuita cattiveria, portare a 4 anni l’iter burocratico per concedere loro la cittadinanza?), dove si sta sdoganando un razzismo degno degli Stati Uniti di sessanta/settant’anni fa, dove si sta sdoganando il fascismo, dimenticando le tragedie, che quel regime ha fatto vivere all’Italia, agli Ebrei, togliendo loro i diritti acquisiti fin dal 1848, e consegnandoli all’alleato carnefice Adolf, e anche a tutti gli altri, sia azzerando ogni libertà di espressione e perseguitando, fino all’uccisione, chi resisteva, sia imbevendo del veleno di una propaganda disumana tante persone, sia scaraventando tutta una generazione in una guerra che diventò carneficina, specialmente quando pretese di invadere la Russia, da cui tornarono davvero in pochi, e che alla fine si legò mani e piedi al compare nazista, assicurandogli una sordida collaborazione per fare strame della nostra gente …
Ecco, chi può avere fiducia in un Paese avviato, oltre tutto così presuntuosamente, su questa strada?

E dunque, davvero, questi S-governanti “ci portano alla bomba”. Perché, sì, finiremo nella tomba, ma con una grande deflagrazione come poche volte si è visto e sentito.
Sempre che non accada presto, prestissimo, un dietro-front, simile a quel famoso “Contr’ordine, compagni!”, uscito dalla penna di Giovanni Guareschi.
Che naturalmente è fortemente auspicato dalla sottoscritta.
 
 
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