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Grettezza fiorentina
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
27 maggio 2016 13:37
 
Non vorrei che si dicesse che adesso criticare l’Amministrazione comunale di Firenze è come sparare sulla Croce Rossa. Ma corro il rischio, perché mi sembra che questa Amministrazione stia davvero facendo di tutto per mostrare un volto gretto, che più gretto non si può.
Un peccato inammissibile in una città che è perennemente sotto gli occhi del mondo intero per i tesori che le generazioni, (abbastanza) precedenti all’attuale, le hanno consegnato, verrebbe da dire immeritatamente. Che cosa potrebbero pensare, infatti, Brunelleschi, Botticelli e tutti gli altri che hanno lasciato nella città un’impronta che ci è invidiata da tutti? E quella benemerita e generosa Elettrice Palatina Anna Maria Luisa, ultima rampolla della casa dei Medici, che legò tutto il patrimonio artistico di questa famiglia alla città di Firenze? E’ grazie a loro se Firenze, media città di provincia secondo il numero degli abitanti, è assurta al rango di città internazionale (con conseguente vantaggio economico), e il suo Arno, da torrente che è, in realtà, dal punto di vista geografico, è diventato un fiume di tutto rilievo. Anche negativo come ci narra l’alluvione di 50 anni fa e il tracollo del Lungarno Torrigiani di appena due giorni fa.
Ma veniamo alla grettezza dell’Amministrazione comunale.
Ebbene; mentre il Ministero dei Beni culturali cerca di dare, giustamente, un respiro europeo alla cultura italiana, nominando come direttori di importanti musei e accademie anche delle personalità provenienti da altri Paesi del continente, il Sindaco Nardella non riesce a mascherare il suo fastidio per l’arrivo in città di queste persone che stanno prendendo molto sul serio il proprio compito.
Così, intorno al 25 aprile, Nardella rispondeva in modo tracotante a Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia di via Ricasoli (la casa del David di Michelangelo, tanto per intenderci), la quale aveva richiamato l’attenzione sul problema dei mendicanti e degli abusivi che stazionavano (da anni) proprio tra San Marco e via degli Alfani, intralciando il passaggio e dando fastidio ai turisti in paziente attesa di provare, forse, la sindrome di Stendhal davanti ai capolavori michelangioleschi e non solo.
Non c'era bisogno che arrivasse una direttrice di museo dalla Germania, per capire e farci dire quali siano le priorità per la nostra città", avrebbe detto, secondo le cronache giornalistiche il nostro ineffabile Sindaco, invelenito soprattutto, pare, perché il richiamo di Hollberg sarebbe venuto proprio alla vigilia della partenza di un nuovo piano antidegrado. In effetti, qualunque ne sia il motivo, il fatto è che da circa un mese non si deve più fare lo slalom tra persone che occupano la già stretta sede stradale con le merci più disparate o chiedono, a volte troppo insistentemente, l’elemosina.
Anche se Nardella avesse ragione nella sostanza, resta sospeso un interrogativo: ma perché non c’è (stata) comunicazione tra lui e Hollberg? Infatti, se il Comune avesse avvertito e coinvolto la direttrice nella messa a punto del piano di risanamento, lei non si sarebbe sentita in dovere di lanciare quel grido d’allarme e di dolore. O no?
Il secondo segno di grettezza, e di mancanza di comunicazione, porta la data di ieri, 26 maggio, e si rivolge, con la mediazione della Polizia municipale, a un altro direttore “straniero”, quello degli Uffizi, dal teutonico nome di Eike Schmidt.
Ebbene, questo signore ha avuto l’improntitudine di far trasmettere alla folla di turisti, che attende in lunga coda sotto il loggiato degli Uffizi di poter entrare nella Galleria più famosa del mondo (o giù di lì), un breve messaggio vocale con la sua propria voce, che ricorda il prezzo reale del biglietto, il luogo dove acquistarlo legittimamente, la possibilità di prenotare la visita, e una messa in guardia da bagarini e scippatori … Apriti cielo e spalancati terra (e quella si è spalancata davvero appena di là d’Arno!), nel giro di tre giorni sono piombati sul “Tedesco a Firenze” (ma quanti ce ne sono di questi tedeschi!?) i vigili urbani con una bella multa “per la violazione del regolamento comunale sugli impianti pubblicitari, che prevede la richiesta di autorizzazione al Comune”. Al che Schmidt avrebbe risposto che il loggiato degli Uffizi è di proprietà demaniale e quindi il Comune non c’entra niente. E, se avesse ragione, la brutta figura del Comune sarebbe assicurata … forse a livello planetario. Però, è notizia dell'ultimissima ora, il direttore ha voluto fare un gesto di distensione e ha pagato la multa, inviando un sms a Nardella con l'invito a programmare insieme un piano antibagarini.
Ma io resto con un interrogativo: perché, da parte del Comune, non c’è un minimo di savoir faire (o fair play che dir si voglia), insomma un po’ di educazione e di ampiezza di respiro ? Non è comprensibile che persone provenienti da altri Paesi (ma forse basterebbe anche da altre città della penisola) non siano edotte di tanti regolamenti locali? Perché, oltretutto, qui non si tratta solo di “comprendere”, qui si tratta di instaurare una rispettosa collaborazione con delle persone che sono altrettante autorità nel loro campo e concorrono con il loro senso di responsabilità e la loro competenza a dare lustro alla città di Firenze. Se questo l’attuale Amministrazione comunale non lo capisce, beh, allora bisogna dire che sta erigendo da sé un enorme monumento alla propria grettezza - terribilmente ridicola e anche infausta.

P.S. Attenzione: anche l'Elettrice Palatina aveva a che fare con la Germania! Era infatti la vedova del Principe Elettore del Palatinato; Il suo titolo in tedesco è questo: Maria Luisa Kurfürstin von Pfalz. 
 
 
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