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Ma gli sbarchi fantasma?
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
20 agosto 2019 18:01
 
 Ogni giorno che passa mi convinco sempre di più che la rigidità impiegata dal signor Matteo Salvini nei confronti delle navi delle ONG non sia dettata dal suo impegno gridato ai quattro venti di proteggere, oltre gli Italiani da un’invasione,  anche  i poveri migranti dai mercanti di uomini e dalla mafia degli scafisti, con cui gli equipaggi di  navi come “Sea Watch” o “Open Arms” sarebbero in combutta.
No, non è così. Infatti, se così fosse, sarebbero stati resi impossibili pure i numerosi “sbarchi fantasma” che sono continuati senza interruzione anche da quando sono entrati in vigore i sedicenti “decreti sicurezza” 1 e 2.
E non è possibile pensare che tutte queste barche e barchini, a vela o a motore, siano partite per iniziativa privata dei gruppi di migranti che sbarcano appunto in Sicilia, ma anche in Sardegna, Calabria e Puglia,  e che a volte riescono persino a sparire nel nulla – si ritrova una barca, qualche vestito zuppo d’acqua sulla spiaggia, ma di persone neppure l’ombra. Dietro ognuno di questi sbarchi vi è certamente l’attività dei mercanti di esseri umani, i quali raffinano le loro tecniche per continuare a lucrare sulla disperazione.
Allora, a me sembra molto realistico pensare e dire che al signor Matteo Salvini non interessa proprio niente dell’immigrazione clandestina, non interessa niente dei mercanti di esseri umani, perché, se così fosse, in questo anno abbondante di occupazione del ministero dell’Interno avrebbe potuto fare sviluppare, col governo Conte, un’attività di intelligence, volta a individuare le centrali di questo odioso mercato e a cercare di scoprire quale direzione prende l’enorme flusso di denaro che tale mercato produce.
Perché questo è l’unico modo serio e moderno per contrastare tali attività illegali e disumane. Non certo i sequestri di navi o i blocchi navali.
 
Non voglio sapere perché il signor Matteo Salvini non ha fatto alcunché in questo campo.  
Ma posso immaginare benissimo perché, pur ignorando gli “sbarchi fantasma”, denunciati spesso specialmente dal sindaco di Lampedusa, ha appuntato la sua attenzione sulle navi delle ONG e anche su quelle della nostra Marina Militare (vedi caso “Diciotti”) che hanno a bordo numeri tutto sommato irrisori di persone rispetto alla somma degli “sbarchi fantasma” che avvengono mentre il sequestro di dette navi è in corso.
Per esempio, nei soli primi 14 giorni dei 17 (dal 12 al 29 giugno scorso), in cui la Sea Watch 3, al comando della capitana Carola Rackete, è restata di fatto sequestrata in mare con i suoi 42 migranti, secondo il computo redatto con pignoleria dal  “Sole 24 ore” del 26 giugno, al cui elenco preciso rimando*, si sono registrati i seguenti sbarchi “fantasma”: 17 giugno a Crotone 20 persone, il 19 giugno 45 persone a Lampedusa, e 11 a Porto Pino in Sardegna,il 18 giugno tre piccoli sbarchi a Lampedusa per un centinaio di persone, il 20 giugno 3 tunisini a Lampedusa, il 23 giugno 59 persone sulla costa jonica. Mentre, dal 29 maggio al 10 giugno circa altre 300 persone erano sbarcate tra Lampedusa, Crotone, Porto Pino, Agrigento e Taranto.  
Su tutto questo,  appunto, il massimo silenzio da parte del signor Matteo Salvini, il quale mostra i suoi sedicenti muscoli solo quando arrivano persone salvate da una ONG da un naufragio già avvenuto o minacciato.
Perché? Ritengo per l’effetto mediatico che assicura questo fatto.
Rifacendosela con questi disgraziati molto visibili, lui dà a bere alla gente disposta a credergli, che non è poca,di essere il paladino della sicurezza, colui che impedisce che il sacro italico suolo sia calpestato dai paria dell’umanità. Ma la realtà è tutt’altra, come poco sopra segnalato. Chi vuole sincerarsene di persona, non ha che da fare una paziente ricerca su Google e scoprirà altri dati, altre cifre che raccontano senza equivoci come siamo in balia di enormi bugie, a cui purtroppo  troppa gente ha ancora bisogno di credere. Per esempio, nelle ultime 48 ore sono arrivate liberamente a Lampedusa ben 110 persone, in tre diversi sbarchi, come fa sapere "La Stampa" di ieri. E intanto quelli sulla "Open Arms" erano spinti alla disperazione.
 
*Qui ripropongo il passo dell’articolo del “Sole 24 ore”, linkato sopra, in cui si specificano i vari “sbarchi fantasma” dal 29 maggio al 23 giugno di quest’anno:
Ma quasi ogni giorni si registrano arrivi su piccole imbarcazioni, gommoni e barche a vela. Sono i cosiddetti “sbarchi fantasma”. Una piccola ricognizione per i più pignoli: il 23 giugno sono arrivate 59 persone sulla costa jonica, il giorno prima tre tunisini erano sbarcati a Lampedusa, quattro giorni prima, il 18 giugno, si sono registrati tre piccoli sbarchi con un centinaio di persone totali. Il 19 giugno sono arrivate 45 persone a Lampedusa e lo stesso giorno anche la Sardegna ha visto uno sbarco di 11 persone approdate a Porto Pino. Il 17 giugno 20 persone sono arrivate a Crotone, il 10 altri 20 ad Agrigento. Il 9 due sbarchi fantasma a Lampedusa: uno con 38 migranti, l’altro con 15, tutti eritrei. Il giorno precedente, 8 giugno, erano arrivate 53 persone a Crotone, tutti pakistani. E ancora: il 7 giugno giornata di sbarchi a Rocella Jovina con l’arrivo di 65 persone. Il 3 giugno 21 migranti sono approdati a Porto Pino, in Sardegna. Il 2 giugno ancora un arrivo, questa volta a Torre Calimena, Taranto, con l’arrivo di 70 persone. Il 29 maggio Unhcr dà notizia che una barca a vela con 66 persone a bordo era approdata a Lampedusa”.


 
 
 
 
 
 
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