Non poteva essere più tempestivo di così: Luigi Di Maio, ministro degli Esteri della Repubblica Italiana, ha proposto poteri speciali alla sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi.
Ci viene in mente la sacca di sangue affidata a Dracula.
Mentre a Roma si svolge, a memoria, il primo sciopero generale, che coinvolge trasporti, nettezza urbana, pulizie nelle scuole, mense scolastiche e servizi culturali, il ministro Di Maio vuole dare pieni poteri alla sindaca Raggi.
Mentre i rifiuti si accumulano ai lati dei cassonetti stracolmi, la pulizia delle strade è un optional, gli autobus vanno a fuoco e le scale mobili della metropolitana precipitano, il ministro Di Maio vuole dare pieni poteri alla sindaca Raggi.
Ma è proprio il disastro capitolino il motivo della proposta di pieni poteri, direbbe il Di Maio, dimentico che la Raggi governa (si fa per dire) la Capitale d'Italia da più di 3 anni e la situazione non ci risulta essere migliorata, anzi. Non ha voluto mettere a gara pubblica l'Atac (trasporti) e l'Ama (rifiuti), in accordo con quei sindacati che ora si rivoltano contro, addossandole responsabilità che dovrebbero essere condivise.
Eppure, la sindaca Raggi è stata eletta con il 67% dei consensi, può nominare assessori e vertici amministrativi e ha un gruppo consiliare penta stellato di maggioranza assoluta.
Condizioni ideali per governare.
Inutilmente.