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comportamento scorretto agenzia immobiliare
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Lettera 
18 dicembre 2018 0:00
 
Buonasera, vorrei un vostro parere in merito all'operato di un agenzia immobiliare di Firenze per l'intermediazione di una compravendita. in sede di proposta di acquisto è stato consegnato un assegno rilasciato solo ed esclusivamente a titolo di garanzia per la proposta di impegno all’acquisto, ma che, come d'accordo con l'agenzia, doveva essere restituito all'atto dell'accettazione della proposta da parte venditrice e che nel caso di accettazione sarebbe stato sostituito dal bonifico di pari importo. (il tutto in presenza di testimoni). l'agente invece, ha consegnato l'assegno nelle mani della venditrice senza aver avuto cura di avvisare l'acquirente e tale dimenticanza ha comportato l'elevata del protesto dell'assegno con conseguenti danni sia a titolo personale che nella sfera lavorativa dell'acquirente.
Inoltre, nella proposta di acquisto era previsto la stipula del preliminare a fine giugno ma in quella data mancava tutta la documentazione richiesta dal notaio per la stipula dell'atto.
Documenti richiesti e sollecitati più volte da parte acquirente.
Documenti ricevuti tutti nel mese di agosto, pertanto alla data indicata nella proposta non sarebbe mai stato possibile procedere alla stipula del preliminare. Si presume che un‘agenzia immobiliare dovrebbe conoscere la documentazione necessaria per chiudere una compravendita!!!
Ma vi è di più, all'atto del compromesso stipulato nel mese di ottobre mancava ancora l'accettazione dell'eredità da parte venditrice, documento necessario per la stipula dell'atto definitivo.
Ancora, in prossimità della stipula del preliminare l'agenzia contattava l'acquirente affermando che parte venditrice aveva richiesto la registrazione del preliminare con spese a carico di parte acquirente, circostanza negata dinanzi al Notaio da parte venditrice che ne era totalmente estranea. Tale comportamento dell'agente non può considerarsi di certo corretto e trasparente.
Inoltre alla stipula del compromesso l'agenzia aveva mandato al notaio i documenti da far firmare alle parti in merito alla soddisfazione dell'operato da svolto in relazione al procacciato acquisto dell'immobile.
L'agente per il suo lavoro ha chiesto una provvigione di € 9.500 a ciascuna delle parti, applicando una percentuale che va ben oltre quelle previste dalla legge (2-4%).
Era stato sempre detto che la provvigione sarebbe stata a carico della sola parte acquirente visto la convenienza del prezzo pagato per l'immobile. Il prezzo pagato è di €195.000. All'atto della stipula del definitivo si scopre che anche la parte venditrice ha pagato la provvigione per un importo pari a € 10.000,00.
Con questo trucco l'agenzia ha incassato il 10% del valore dell'immobile ovvero 19.500. Mai pattuito prima.
Come ci si può tutelare di fronte a tale situazione? ci sono i presupposti di una truffa?
Antonella, dalla provincia di PZ

Risposta:
in genere nell'incarico all'agente immobiliare è scritta la percentuale della provvigione gravante su ambo le parti. In mancanza di pattuizione, la misura viene stabilita dalla tariffa professionale o dagli usi tenuti entrambi presso la CAMERA DI Commercio. cfr. art. 1755
Se lei ritine che la percentuale è superiore a detti parametri, può richiedere all'agente la restituzione della differenza indebitamente incassata.
Si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
 
 
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
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