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Inquilino moroso che non intende volturare utenza acqua
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Lettera 
15 febbraio 2018 0:00
 
Buon giorno.
Posseggo un immobile affittato a canone "libero 4+4" con cedolare dal 1/04/2016 ad una famiglia che non riuscì a volturare l'utenza acqua, a causa di un presunto "contenzioso" tra il sottoscritto e il Gestore della rete idrica.Chiarito e riconosciuto dal Gestore che la causa di tutto era da imputare ad un suo letturista, che aveva riportato dei consumi inesistenti; è trascorso più di un anno e, nonostante l'errore riconosciuto e reclami del sottoscritto inviati via pec, continuo a ricevere le bollette per consumi PRESUNTI dei miei inquilini. Dico presunti perchè, a distanza di quasi DUE anni, nessun letturista è potuto entrare per rilevare i consumi e, cosa più grave, sembra che siano stati consumati più di 2000mc! Ora, dopo diversi tentativi di far "ragionare" il mio inquilino, sembra che voglia intestarsi l'utenza, ma solo dal 31/01/2018.
Oltre a questo, lo stesso, da qualche mese, non paga più il canone di locazione con regolarità (ritardi superiori a 20gg). Come posso fare per tutelarmi: agire contro il Gestore che ha "creato" questa situazione, disconoscendo il mio presunto "debito"? Utilizzare la manifesta malafede dell'inquilino per risolvere il contratto di locazione? Grazie.
Luciano, da Vignola (MO)

Risposta:
Quando le utenze di luce, acqua e gas restano intestate al locatore, quest’ultimo dovrà chiedere il rimborso all’inquilino dopo aver effettuato il pagamento. Il caso tipico è quello, ad esempio, dei contatori di gas e acqua che fanno capo a un unico impianto condominiale e i cui consumi vengono riscossi dall’amministratore. Amministratore che deve per legge rivolgersi solo ai condomini – ossia ai proprietari degli appartamenti – e non anche ad eventuali affittuari. Quindi, il locatore prima paga e poi si rivale contro il conduttore. Ma ben potrebbe essere anche una situazione in cui – specie per gli affitti di durata breve – il padrone di casa preferisca non cessare l’utenza e lasciarla intestata a sé.
Gli obblighi di chi prende un appartamento in affitto non si limitano solo al pagamento del canone di affitto, ma comprendono anche i cosiddetti oneri accessori, ossia le spese condominiali e le relative utenze per quanto attiene ai consumi periodici. Eventuali lavori straordinari (come ad esempio la sostituzione di contatori, la riparazione della centralina condominiale del gas, ecc.) sono invece a carico del padrone di casa. È comunque diritto dell’inquilino chiedere l’esibizione della fattura per controllare che l’importo preteso sia a lui imputabile e corrisponda a quello versato al condominio o alla società fornitrice del servizio.
Il pagamento da parte dell’inquilino deve intervenire entro 2 mesi dalla richiesta del padrone di casa, richiesta che, a tal fine, sarà bene che venga formalizzata per iscritto in modo da tenere traccia della stessa e dimostrare che l’affittuario era a conoscenza del debito.
Se l’inquilino non paga gli oneri accessori, e quindi anche le bollette, può subire lo sfratto. In tal caso, però, detto sfratto può scattare solo quando la morosità per gli oneri accessori supera almeno il valore di due mensilità (al contrario, invece, per la morosità nel canone di locazione, per la quale lo sfratto si giustifica dopo appena 20 giorni di ritardo).
E' chiaro che l'inquilino dovrà pagare anche il pregresso delle bollette dal periodo in cui è iniziata la locazione e non dal 31.1.2018.
Se egli non esegue la voltura, può farla Lei o fare la cessazione del contratto dell'acqua.
Poichè il medesimo non paga il canone e gli oneri accessori (bollette) Lei può inviare la disdetta del contratto e iniziare la procedura di sfratto, secondo le norme del cod.proc.civ.
 
 
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