Il mese scorso ho innalzato un divisorio con pannelli in legno fonoassorbenti, a ridosso
dell’esistente in vetro smerigliato e ferro, chiedendo al fabbro di riprodurre gli stessi pannelli
esistenti, con lo stesso colore grigio. Il legno è bianco lucido e riflette ottimamente la luce.Al
momento dell’ideazione della parete divisoria ho prontamente chiesto l’autorizzazione
all’Amministratrice, la quale mi ha detto che io avrei potuto liberamente realizzare quanto
ritenessi utile al mio benessere, a patto che non fosse in muratura. Tornavo ad informare
l’Amministratrice dell’elevato costo del manufatto, e nuovamente mi diceva con piglio deciso che
non ci sarebbero stati problemi. Durante la messa in opera subivo minacce dal figlio della vicina
(un idraulico che non abita con la madre), che mi intimava, offendendomi grossolanamente, di
togliere immediatamente il manufatto, altrimenti me lo avrebbe rotto in serata; ha poi messo in
tutte le caselle di posta degli inquilini una lettera indirizzata all’Amministrazione con foto del
tubo del gas. Dopo il posizionamento l’Amministratrice era venuta su mia richiesta a vedere il
lavoro e ne era rimasta entusiasta per l’eleganza della quale non avrebbe avuto dubbi
“Conoscendo il mio buon gusto”(testuale). Subito dopo l’Amministratric mi scrive
“sollecitandomi alla rimozione della parete divisoria in quanto, oltre a non essere stata oggetto
di autorizzazione da parte dei comproprietari dello stabile poiché modifica il decoro del
fabbricato, la stessa ha escluso l’accessibilità alla conduttura condominiale del combustibile da
parte di tecnici o incaricati Italgas per qualsiasi problema dovesse insorgere”.Ho risposto che
era falso, poiché avevo non solo informato, ma anche chiesto di informare preventivamente tutti
gli inquilini perchè non avrei voluto avere ulteriori problemi.
Mi sono rivolta alla Polizia locale, ed il Comandante mi sollecitava diverse volte a fa scrivere
dall’Amministratrice ai Vigili per chiedere un controllo, ma l’Amministratrice non ha mai esaudito
la richiesta anche sollecitata per iscritto. Un Vigile del Fuoco che abita nel mio condominio
(l’Italgas non viene a fare il sopralluogo) mi ha detto che il tubo del gas è in assoluta sicurezza,
e di non dare retta all’Amministratrice che in molti vogliono cacciare.
Ora mi ha scritto di nuovo intimandomi di toglierla, e mi “diffida nel procedere”.
Tutto ciò premesso, la scorrettezza è evidente, e non tollero che mi si diffidi. Ci sono i termini
per querelarla? Tutta questa storia mi è stata creata da lei, e, come le ho scritto, vivo da sola e
non sarei voluta incorrere in atteggiamenti persecutori. Ho un vicino sul mio pianerottolo molto
pericoloso, sodale con la vicina, che ha letteralmente rovinato la vita al signore che abita sotto
di lui, tant'è che è ormai ricoverato perché le offese, le querele e le cause sono state talmente
tante che alla fine è crollato. Io sono preoccupata.
Ringrazio per l'attenzione e porgo distinti saluti.
Carla, dalla provincia di RM
Risposta:L'invio di una diffida alla rimozione non è un "oltraggio" per il destinatario, che invece puo' opporsi formalmente se le motivazioni esposte nel documento non vengono ritenute valide. Si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
In caso di mancata intesa, la procedura civile è quella di ricorrere in giudizio, previo tentativo di conciliazione presso organo preposto ( CCIA o giudice di pace)
Qui le schede sull'argomento:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+camera+commercio_11797.php
http://sosonline.aduc.it/scheda/giudice+pace_15959.php