Salve mio figlio da alcuni mesi vive in un piccolo appartamento in
condominio nel quale le spese dell'acqua sono in comune.Fino a poco
tempo fà pagava per una persona sola (cioè le sue spese). Da adesso
l'amministratore in seguito a lamentele dei condomini gli addebita
le spese dell'acqua per due persone. La seconda persona sarebbe una
sua compagna che pochi da poco tempo fà è andata a vivere con lui,
ma senza aver preso la residenza ufficiale in quell'appartamento.Mio
figlio a provato a contestare tale addebito dicendo che ancora la
sua compagna non ha preso la residenza li'e pertanto lui non si
sente in obbligo di pagare le spese dell'acqua per 2 persone ma
l'amministratore gli ha risposto che non è obbligatorio che l'altra
persona abbia la residenza, le spese le deve pagare ugualmente.
Che cosa ne pensate ? Come posso far valere i miei diritti se
l'amministratore non vuol sentire ragioni ? Secondo voi e' giusto
che mi venga addebitate le spese dell'acqua per 2 persone se la
seconda persona non ha la residenza in quel luogo ? Vi ringrazio
per tutti i vostri consigli. Cordiali saluti
Giorgio, dalla provincia di PU
Risposta: l'amministratore deve attenersi al regolamento condominiale o alle delibere approvate dall'assemblea, che possano aver modificato un precedente criterio di ripartizione delle spese dell'acqua comune, e verificarne il rispetto. Il requisito della residenzialità degli occupanti dell'appartamento non ci pare di per sè significativo: ci può essere infatti un residente che abita per vari motivi altrove, o al contrario un non residente che abità li' stabilmente.