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 CINA - CINA - L'impari lotta ai marchi contraffatti
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26 novembre 2007 0:00
 
Una vittoria simbolica. Idem l'indennizzo di 3.700 euro. E' quanto il negozio Xuishui di Pechino ha dovuto pagare all'azienda tessile Usa, The North Face, per non aver impedito che nei suoi locali fossero venduti falsi capi d'abbigliamento con quel marchio. L'anno scorso, Xuishui e' stato condannato a una multa di 2.000 euro a beneficio di Prada e Luis Vuitton. Ma non saranno queste cifre a scoraggiare i suoi affari. I falsi a buon mercato sono molto richiesti, non solo dalla clientela nazionale, ma anche dai turisti. "M'e' sempre piaciuta questa borsa di Bally, e ora la posso avere per una mela e un uovo; che non e' autentica chi lo vede?", se la ride una turista di Berlino. La Cina produce ben oltre la meta' delle merci contraffatte in circolazione nel mondo. E se il tema ora e' caldo anche all'interno del Paese, resta il fatto che la spettacolare crescita economica cinese dipende, in larga misura, dalla pressoche' mancanza di regole e il non rispetto delle poche esistenti. Basti pensare che la legge sul "copy-right" e' stata varata solo nel 1991.
 
 
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