Il mercato mondiale delle bevande low e no alcohol, è in continua crescita. Ad analizzare meglio il comparto è uno studio svolto per la Commissione Ue da Areté, azienda specializzata nella valutazione di politiche per il settore agroalimentare.

In molti paesi del mondo, secondo l’analisi, l’offerta di bevande senza alcol o con ridotto apporto alcolico è aumentata e il mercato di riferimento è arrivato a 2,5 miliardi di litri e 7,5 miliardi di euro. A coprire la maggior parte della domanda è la birra. Seguita dal vino, che si attesta a 322 milioni di euro, e da distillati e liquori senza alcol (168 milioni di euro). A trainare il comparto europeo sono Francia, Spagna, Germania e Belgio mentre se si guarda al resto del mondo ricoprono una posizione importante soprattutto il mercato australiano e statunitense (con un valore di 2 miliardi e 1 miliardo di euro ciascuno).

In Italia, invece, il mercato delle bevande low e no alcohol risulta essere meno sviluppato (nel 2021 valeva circa 8 milioni di euro. Lo 0,1% del totale della categoria). Tra le referenze più vendute, nel paese, il vino parzialmente dealcolizzato, che ha un mercato nazionale stimato di circa 30 milioni di euro. Nonostante il Bel Paese stia muovendo i primi passi nel settore da poco, secondo i dati Euromonitor International analizzati da Areté, il comparto può sperare in previsioni di forte crescita nei prossimi anni. E in un tasso di crescita medio annuo 2021-2026 del +23%.

(Alimentando.info)
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