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 ITALIA - ITALIA - Autovelox. Nulle le multe se strada non adatta. Cassazione
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Notizia 
18 maggio 2020 15:51
 
Con la sentenza n. 8635 del 7 maggio 2020, la II Sezione Civile della Cassazione, ha annullato di nuovo una multa rilevata con sistema autovelox fisso posto su strada urbana a scorrimento. Si tratta in questo caso del V.le Leonardo da Vinci di Prato.
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Autovelox fisso su strade urbane a scorrimento
La suddetta strada viene qualificata come strada urbana a scorrimento con provvedimento del Prefetto e tuttavia questa, secondo quanto confermato dagli Ermellini, non presenta i requisiti minimi per essere qualificata come tale.
Di conseguenza nessun autovelox fisso può essere posto, le rilevazioni sulla velocità, infatti, sono possibili solo con autovelox mobile e relativa contestazione immediata.
Secondo l'art. 2, co. 3, Lett. d) del CdS le strade possono definirsi "urbane a scorrimento" quando presentano alcune specifiche caratteristiche.
Le suddette strade non soltanto dovranno presentare due corsie per senso di marcia, separate o divise tra di loro da spartitraffico, ma devono anche presentare lateralmente banchine pavimentate a destra, il marciapiede e aree di sosta o fasce laterali estranee alla carreggiata.
Tali caratteristiche sono previste proprio in quanto trattandosi di strade urbane ma a scorrimento devono poter garantire comunque la possibilità di sosta e/o l'attraversamento di pedoni in modo del tutto sicuro.
Per derogare a tali caratteristiche non sarà quindi sufficiente il provvedimento del Prefetto che qualifichi la strada come tale, poichè si tratterebbe di provvedimento contrario alla legge.
Sulle strade che non presentino tali requisiti minimi non potranno essere posti autovelox fissi, i quali possono regolarmente essere posti su autostrade e in generale su tutte quelle strade a scorrimento ove di fatto sarebbe impossibile predisporre postazione con autovelox mobili.
Tale regola espressamente prevista del CdS è posta a tutela del cittadino, onde evitare abusi da parte dell'amministrazione di potere accertare violazioni inerenti l'eccesso di velocità senza tuttavia procedere alla contestazione immediata da intendersi come regola principale, cui può derogarsi, sempre per espressa previsione del CdS solo in presenza di specifiche condizioni.
 
 
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