Halal significa legale, haram il suo contrario. Ad esempio, un alimento halal non contiene carne di maiale, haram e' invece l'alcol. Partendo da questa distinzione e dal fatto che in Germania vivono tre milioni di musulmani, l'industria alimentare cerca d'adeguarsi alle esigenze dei praticanti religiosi (infatti per loro il cibo halal non solo mantiene sani ma conduce a Dio). Pero' non e' facile ottenerne la certificazione. I criteri da osservare sono tanti: da come si macellano gli animali al contenuto dei prodotti. E qui cominciano le dolenti note perche' nella produzione "normale" si trova spesso il Dna suino -in yogurt, dolciumi, caffe', gelatine, dadi... Inoltre non esiste un'autorita' unica preposta a rilasciare il certificato, ma ci si deve affidare a singoli imam, e non sempre c'e' unanimita' di vedute. Resta comunque il fatto che per l'industria alimentare produrre cibo halal conviene piu' del "bio".