L'associazione dei consumatori Ufc-Que Choisir ha denunciato gli istituti che concedono crediti al consumo, accusandoli d'aver lucrato 4,5 miliardi di euro in dieci anni ai danni di quasi tre milioni di famiglie. L'associazione punta il dito soprattutto contro i contratti d'assicurazione collettiva a copertura di decesso, incapacita' e invalidita', addebitata sui crediti al consumo e su cui banche e istituti praticano commissioni ritenute troppo alte. "Il tasso dell'assicurazione (da 2,40% a 5,40% annuo per crediti "revolving") e' completamente scollegato dai rischi", denuncia Ufc, che non esita a parlare di scandalo finanziario, e chiede l'apertura di un'indagine parlamentare.