Era stato giudicato colpevole nel 2019 con dieci capi d’accusa, dal riciclaggio al traffico di cocaina passando per associazione a delinquere.
I suoi avvocati l’avevano annunciato. Il famoso narcotrafficante messicano Joacquin “El Chapo” Guzman ha fatto appello, venerdì 4 settembre, contro la sua condanna all’ergastolo in Usa.
La sua domanda di appello,di 245 pagine, è stata depositata alla Corte d’Appello di New York, dove la procedura “potrebbe durare da due a cinque anni”, ha dichiarato l’avvocato del boss della droga, Mariel Colon Miro. “Siamo molto ottimisti” di ottenere un nuovo processo, ha detto.

Rimesso in discussione il comportamento dei giurati
Secondo l’avvocato, il primo processo deve essere annullato perché uno dei giurati, durante il proprio lavoro in camera di consiglio, ha riferito ai media che lui stesso e altri suoi colleghi, durante il loro ritiro, si erano informati sulla vicenda così come era trattata dalla stampa e sui social network, cosa che a loro non era consentita.
L’avvocato sostiene anche che il totale isolamento a cui è sottomesso “El Chapo” da quando è stato estradato in Usa, a gennaio del 2017, gli ha impedito di preparare correttamente la propria difesa.
Co-fondatoere del cartello di Sinaloa, “El Chapo” era considerato all’epoca come il narcotrafficante più potente al mondo. E’ stato condannato a luglio del 2019 all’ergastolo da un tribunale federale di Brooklyn per aver introdotto in Usa almeno 1.200 tonnellate di cocaina durante 25 anni.
Da quando è stato condannato, “El Chapo” è detenuto a Florence, in Colorado, un una prigione di massima sicurezza.
(AFP)

Qui gli articoli di Aduc sul processo di El Chapo
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