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 ITALIA - ITALIA - Business droga in Calabria. I primati
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18 luglio 2018 7:56
 
Nel 2017, Reggio Calabria, ha conseguito, ancora una volta, il primato nazionale nei sequestri di cocaina con 1.915,23kg, il picco più alto del decennio dopo quello del 2012 con 2.131,22kg, sul totale nazionale di 4.014,18kg, attività effettuata quasi intermante nel porto di Gioia Tauro che ". . .oltre ad essere situato in un'area ad alto indice di criminalità mafiosa, presenta le caratteristiche ideali del porto di transito, c.d. transshipment" (Relazione annuale della DCSA, 2017). Ma non solo. Il capoluogo calabro ha ottenuto anche il record nei sequestri di marijuana con 2.280,32kg sul totale in regione di 2.626,96kg. Poca l'eroina intercettata (31grammi), poca la resina di cannabis ( 111,95kg di hashish), boom con le coltivazioni di piante di cannabis in tutta la regione con il record decennale di sequestri,107.992 (un incremento del 128,92% rispetto al 2016) di cui 68.755 piante solo nella provincia di Reggio Calabria seguita da Vibo Valentia con 29.801.
Difficile non pensare alla supervisione della 'ndrangheta in un settore del narcotraffico diventato sempre più redditizio nel sud Italia e nelle isole dove sono state localizzate l'85,27% delle 265.635 piante individuate a livello nazionale nel 2017. Coltivazioni di "casa nostra" che vanno a gonfie vele anche nel 2018 come dimostrano i dati, in fase di consolidamento, dei primi sei mesi, elaborati l'11 luglio con i meticolosi rapporti mensili della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) che indicano già in 179.443 le piante sequestrate dalle forze di polizia nelle province del sud e isole, con le 99.921 piante di Vibo Valentia, le 12.891 di Reggio Calabria ( per un totale nel 2018 di 20.839), 6.752 a Napoli, 3.100 a Foggia, 2.474 a Catanzaro,2.075 a Caserta, 1.779 a Barletta/Trani. E si tratta, lo ricordiamo, soltanto di quote modeste rispetto ai valori stimati e sufficientemente attendibili delle reali colture nel paese. La marijuana, d'altronde, è un investimento particolarmente redditizio per la criminalità del narcotraffico ma anche per molti cittadini, spesso insospettabili, che pensano di arrotondare stipendi o magre pensioni coltivando tra le mura domestiche ( in casa, nei giardini, negli orti) piante di cannabis i cui semi costano "quattro soldi" ma che fruttano molto bene, per ogni pianta (mediamente, almeno più di duecento euro).
Sul totale regionale delle persone denunciate, 1.159 ( tra cui 83 donne e 22 minori) 94 sono risultati stranieri (circa l'8%), in prevalenza albanesi (25), gambiani 11), marocchini (9), che, comunque, hanno rappresentato il numero più alto del decennio. Tra queste nazionalità, quella dei gambiani è stata quella che, a livello nazionale, ha registrato il maggior incremento di spacciatori denunciati (1.259) rispetto al 2016 e cioè un più 47,08% ,subito dopo vengono i nigeriani (1.689,con un incremento del 77,4%). Si tratta di gruppi, soprattutto i nigeriani, che danno seri problemi alle forze di polizia in diverse province e nei cui confronti continua ad esserci una speciale attenzione per le forme associative criminali che sono andate assumendo. In diversi casi, va anche ricordato, si è trattato di stranieri riconosciuti come profughi e ai quali è stato concesso anche la protezione internazione o umanitaria. Soltanto tre, infine, i decessi nel 2017 attribuiti ad abuso di sostanze stupefacenti di cui due a Cosenza.
(Piero Innocenti per agenzia stampa 9Colonne)
 
 
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