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 U.E. - U.E. - Cambiamenti climatici: un'emergenza non solo ambientale ma anche sanitaria
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Notizia 
7 giugno 2019 18:04
 
Mentre in Italia il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini fa della disinformazione sul riscaldamento globale una battuta da comizio, i cambiamenti climatici vanno sempre più configurandosi come un’emergenza sanitaria per l’Europa. A lanciare l’allarme è l’associazione che riunisce le accademie scientifiche degli Stati europei – ovvero l’Easac, dove per l’Italia partecipa l’Accademia dei Lincei –, che attraverso il rapporto The imperative of climate action to protect human health in Europe spiega chiaramente che  i cambiamenti climatici «attribuibili all’attività umana» stanno già oggi «influenzando negativamente la salute umana, e i rischi aumenteranno nel tempo».
Nel report sono moltissimi gli elementi d’attenzione, e riguardano sia gli effetti diretti gli quelli indiretti del riscaldamento globale: ondate di calore, disturbi del sonno, malattie renali, aumento dell’attività criminale, riduzione delle produttività lavorativa, incremento degli incendi e delle esondazioni, aumento dell’incidenza di alcune malattie infettive, riduzione della quantità e qualità del cibo, impatti sulla salute mentale, per elencarne solo alcuni.
«Se non si agisce rapidamente per ridurre le emissioni e mantenere l’aumento della temperatura sotto i 2°C (o meno), limiti stabiliti dall’Accordo di Parigi per il clima – sottolinea il co-presidente del gruppo di lavoro che ha redatto il rapporto, il prof. Sir Andy Haines della London School of Hygene & Tropical Medicine – andiamo incontro a cambiamenti probabilmente irreversibili che avranno una vasta gamma di effetti su molti aspetti della salute. La comunità scientifica ha un ruolo importante nella diffusione della conoscenza e nel contrasto alla disinformazione. Speriamo che questo rapporto possa essere un’utile sollecitazione e attiri l’attenzione al bisogno di una rapida azione per la decarbonizzazione dell’economia. La protezione della salute umana deve ricevere maggiore attenzione nelle politiche di adattamento e mitigazione adottate per contrastare il cambiamento climatico».
E su questo fronte l’Italia si trova particolarmente esposta, in quanto in Europa le aree più vulnerabili di fronte all’avanzata dei cambiamenti climatici sono proprio quelle che si affacciano sul Mediterraneo o sull’Artico.
La buona notizia è che un’azione rapida e decisa per ridurre le emissioni di gas serra può ancora ridurre notevolmente i rischi per la salute: la decarbonizzazione dell’economia porterebbe anzi ampi benefici, anche perché agirebbe su rischi collaterali ai cambiamenti climatici come l’inquinamento atmosferico. «Le soluzioni sono a portata di mano e molto può essere fatto agendo sulle conoscenze attuali, ma ciò richiede volontà politica», sottolineano al proposito dall’Easac.
Per fare che cosa? Le priorità sono chiare. «In Europa – spiega direttamente l’Accademia dei Lincei sull’Huffington Post– le emissioni dovute all’uso dei combustibili fossili sono responsabili di più della metà delle mortalità riconducibili all’inquinamento dell’aria. Recenti stime valutano che su 500mila morti causate ogni anno in Europa dalla inadeguata qualità dell’aria, circa 350mila sono ascrivibili all’uso dei combustibili fossili. La decarbonizzazione dell’economia contribuisce pertanto in modo significativo anche alla riduzione delle minacce alla salute poste dall’inquinamento locale. Le principali emissioni di gas serra sono dovute alla produzione di energia, ma un importante contributo, circa il 25%, proviene dalla produzione di cibo. Di quest’ultime emissioni una buona parte, circa il 40%, è dovuta agli allevamenti di animali a carne rossa. Il consumo di carne rossa, a parità di apporto nutritivo, concorre più di altri alimenti alle emissioni di gas serra. Pertanto la promozione di diete ricche di frutta, verdura e legumi e povere di carne rossa, che sono raccomandate per la prevenzione di alcune malattie, contribuisce anche alle politiche di mitigazione».
(di Luca Aterini, da Greenreport del 04/06/2019)
 
 
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