È comprensibile che aziende di vari settori economici entrino nel settore della cannabis, soprattutto in Canada, dove la legalizzazione federale ha reso legalmente (e più culturalmente) accettabile per quelle di bevande, tabacco e altri tipi di guadagnare di più investendo nella cannabis. A Vancouver, nella British Columbia (BC), il gruppo Donnelly, noto per la gestione di locali tipo pub, taverne, bar e night club, ha investito nell’ambito della cannabis con il suo Hobo Recreational Cannabis Store, prevedendo otto negozi al dettaglio in BC.
Vancouver è certamente un città leader lungo nella cultura della cannabis, ma questa tendenza fino ad oggi clandestina, insieme ai vari ostacoli normativi, ha portato a una crescita molto lenta per il settore dopo la legalizzazione. Le autorità governative hanno ridimensionato le prospettive di introiti fiscali su tre anni a circa un terzo delle stime iniziali, poiché l'industria legale ha avuto difficoltà a competere con quella operante nella clandestinità. I rivenditori sanno che devono trovare un modo per distinguersi e far crescere la propria base di clienti, come riportato dal Vancouver Sun:
"Entrate nel negozio e c'è un senso pulito e contemporaneo di bohémien", dice Harrison Stoker, vicepresidente del settore culturale del Donnelly Group.
Ci sono file di vetrine che espongono per diverse categorie con nomi, descrizioni e cartelli simili ai programmi di lezioni di yoga, coffee house o menu di birre artigianali.
I clienti possono optare per il prodotto della categoria di Move, che è "THC forte", o Lift o Balance, che è "parti uguali di THC a CBD". C'è Calm and Rest, che ha "più THC e meno CBD per riposarsi e rilassarsi per bene."
Trovare il giusto equilibrio normativo è un compito complicato politicamente. Tuttavia, una volta legali, i regolamenti per distribuire cannabis dovrebbero essere simili alle regole degli alcolici del gruppo Donnelly: i prodotti dovrebbero essere testati, i var requisiti soddisfatti e nessuna richieta oltre le norme dovrebbe essere soddisfatta. Si spera che, con questi importanti proprietari di bar che investono nella cannabis, le autorità si convincano a promulgare normative sensate che consentano alle piccole imprese di prosperare, comprese quelle che esistono solo in virtù della legalizzazione.
(ICBC)