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 ITALIA - ITALIA - Cannabis light. Processo a imprenditore. Rischia 6 anni perché ha rispettato la legge
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3 novembre 2022 16:46
 
Si è aperto oggi, 3 novembre 2022, a Parma il processo che vede imputato Luca Marola, il pioniere del settore della cannabis light. Fondatore di Easyjoint, la prima catena di negozi (operativa dal 2017 e oggi chiusa) specializzata nella cannabis a basso contenuto di THC, oggi Marola rischia 6 anni di carcere. È accusato dalla Procura di Parma di detenzione e spaccio di stupefacenti per aver venduto infiorescenze di cannabis con THC sotto lo 0,2% (priva di effetti psicoattivi), attività che l’imprenditore ha condotto nel pieno rispetto della legge (come normato dalla a legge 242/2016).  

La vendita di cannabis light è molto controversa: nonostante sia uno dei settori potenzialmente più floridi del nostro Paese, la normativa ancora incompleta frenare il mercato, limita gli investimenti nel nostro paese ma, soprattutto, porta in tribunale gli imprenditori.

In questo contesto un processo, come quello che si sta tenendo a carico di Luca Marola, può ripercuotersi su tutto il settore. A rischio c'è l’intera filiera: un mercato che ha creato negli ultimi anni 12.000 nuovi posti di lavoro con 3.000 aziende attive e che, in Italia, vale fino a 200 milioni di euro all’anno.

"La cannabis light ha diminuito del 12% gli introiti criminali, portando quei soldi nelle casse statali. Portare gli imprenditori in tribunale - così come successo con pazienti e tantissimi consumatori - invece di normare il settore aumentando il controllo del prodotto e dei suoi consumatori è la vera ingiustizia" ha dichiarato Antonella Soldo dell’associazione Meglio Legale, che ha continuato dicendo: "Si parla di Luca Marola e di tutti coloro che, come lui, hanno investito legalmente in un settore e rischiano di vedere le loro aziende chiuse a causa di un proibizionismo fallimentare e delle inadempienze istituzionali".
 
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