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 USA - USA - Il cervello anziano riflette meglio
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Notizia 
26 maggio 2008 0:00
 
Invecchiando capita spesso di dire "quel coso", "quel signore" perche' la parola giusta o il nome sono rimasti sulla punta della lingua. E' un fatto spiacevole che puo' far pensare a un inizio di demenza senile. Forse, pero', non e' il caso di prendersela troppo. Non ricordare subito il nome di un attore o il numero della carta di credito non significa necessariamente deficienza mentale. Pare, invece, che il cervello anziano lavori meglio di quello giovane perche', dalla marea di notizie, sa filtrare cio' che e' piu' importante. Lo sostiene la psicologa Shelley Carson dell'Universita' di Harvard. Se si prescinde dal 3% di settantenni e dal 20% di ottantenni colpiti da Alzheimer, per gran parte degli anziani vale questo criterio: la maggiore attenzione data alle informazioni fa trascurare i dettagli. Anni fa, alcuni studiosi del cervello hanno lanciato la teoria del "buon vecchio cervello". Una tesi poi avvalorata da numerosi studi, al punto che la "bibbia" delle scienze neurologiche, Progress in Brain Research, dedica al tema un suo capitolo specifico.
 
 
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