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 PERÙ - PERÙ - Coltivazioni alternative alla coca. Accettate da 55.000 famiglie
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25 dicembre 2013 17:08
 
Piu' di 55.000 famiglie hanno aderito quest'anno ai programmi di sviluppo alternativo alle sostanze illecite, rimpiazzando le piantagioni della foglia di coca. Lo fa sapere la presidente esecutiva della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Vita senza droghe (Devida), Carmen Masìas.
La funzionaria ha fatto sapere che questa cifra comprende non solo la regione amazzonica di San Martin, dove e' stato sviluppato un intenso programma di coltivazioni alternative e sostenibili di caffe' e cacao, ma anche altre regioni con zone selvagge come Ucayali, Huànuco e Pasco.
Secondo Masìas questi programmi sono indispensabili perche' la popolazione possa vivere in legalita' la propria vita quotidiana, ed ha sottolineato che necessitano di migliori infrastrutture, manutenzione delle strade e costruzione di ponti per spostare i relativi prodotti con maggiore facilita'. “Tutto il progetto alternativo deve comprendere anche la riforestazione, insieme ad una educazione ambientale per bambini ed adolescenti nelle scuole delle zone specifiche”.
Questa iniziativa ha permesso di riforestare 5.228 ettari in zone selvagge come la valle di Monzon e Huipoca, un dato che ha superato del 131% quanto previsto nei primi sei mesi del 2013.
In quest'anno sono stati eradicati 23.600 ettari di foglia di coca illegale, che sommati allo sviluppo alternativo e alla lotta al narcotraffico, sono -secondo Masìas- una chiave importante nella lotta al narcotraffico.
In questi giorni, alcune autorita' del governo peruviano hanno fatto sapere che e' allo studio la possibilita' di un divieto per i voli aerei sospetti di narcotraffico; diverse piste clandestine sono state individuate, da dove piccoli aerei partono e varcano la frontiera con Brasile e Bolivia.
 
 
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