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 U.E. - U.E. - Il commercio elettronico va male nell'Unione
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Notizia 
23 ottobre 2009 10:44
 
Cd e Dvd, macchine fotografiche, libri, capi d'abbigliamento. Chi li compra via Internet nel negozio di un altro Stato Ue ha forti probabilità di non ottenerli perché questo tipo di mercato unico europeo purtroppo non funziona. Uno studio di Bruxelles rileva che il 60% degli acquisti transfrontalieri online in territorio comunitario viene rifiutato: o perché il venditore non può inviare il prodotto nel Paese del cliente o perché mancano adeguati sistemi di pagamento transfrontaliero. Lettonia, Belgio, Romania e Bulgaria sono gli Stati dove è più difficile fare acquisti. Nel caso della Spagna, la quota di richieste che non vanno a buon fine è del 45%.
Per condurre l'indagine sono stati ordinati 11.000 prodotti, ma 6.600 non si sono concretizzati. Per i consumatori si è trattato di un danno reale giacché, nella metà degli Stati, comprare in Internet costava il 10% in meno del prezzo in origine (spese di trasporto incluse). Inoltre, il 50% dei prodotti richiesti non erano acquistabili nei siti del proprio Paese, ma erano proposti solo da commercianti di altri Stati Ue. Per ovviare a questi inconvenienti, la Commissione ha adottato una serie di misure volte a ridurre la complessità dei regolamenti che dissuadono i commercianti a vendere di più oltre le frontiere nazionali. "Dobbiamo semplificare il labirinto giuridico che impedisce ai commercianti in Rete d'offrire la propria merce in altri Paesi", ha dichiarato la commissaria Meglena Kuneva. D'accordo la collega Viviane Reding: "Il mercato unico digitale è una grande priorità per l'Ue. Fintanto che non avremo eliminato le barriere alle transazioni online non ci sarà una vera economia digitale".
 
 
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