Il pessimismo sull'economia è di nuovo in aumento in Europa. Tuttavia, i consumatori hanno dichiarato di avere intenzione di spendere di più durante le festività natalizie rispetto all'anno scorso. E' quanto rileva un
report di McKinsey che analizza il sentiment e la propensione all'acquisto dei consumatori europei in previsione delle feste, basato su un'indagine realizzata in 5 paesi: Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. I consumatori prevedono di aumentare la spesa in quasi tutte le categorie rispetto al trimestre precedente, anche se le intenzioni sono per lo più modeste. Un'eccezione degna di nota è la categoria dei giocattoli, dove un maggior numero di consumatori ha dichiarato di voler spendere di più (18 punti percentuali in più rispetto al terzo trimestre), il che non sorprende visto il periodo di shopping natalizio. Questo aumento delle intenzioni di spesa è evidente in tutti e cinque i Paesi europei intervistati, a indicare che i consumatori si sentono in qualche modo sicuri delle loro prospettive finanziarie per la fine dell'anno.
Un'altra misura della propensione alla spesa è rappresentata dal fatto che, rispetto al trimestre precedente, un numero maggiore di consumatori europei ha dichiarato di essere intenzionato a spendere. Sia i Gen Z che i millennial hanno segnalato un aumento della loro intenzione di spendere, mentre i Gen X e i baby boomer hanno registrato pochi cambiamenti nella loro intenzione di spendere. I consumatori di Germania, Italia e Regno Unito hanno dichiarato un maggior numero di spese rispetto a quelli di Francia e Spagna. Sebbene l'intenzione di spendere sia aumentata in tutti i gruppi di reddito, ciò è particolarmente vero per i consumatori ad alto reddito. I baby boomer hanno registrato il calo più consistente nel comportamento di acquisto (67% nel primo trimestre del 2024, rispetto al 59% del quarto trimestre) in tutti i Paesi tranne il Regno Unito. In Francia e Spagna, invece, è diminuito il numero di consumatori che dichiarano comportamenti di trade-down. Questo è particolarmente vero tra i baby boomer: un numero minore di loro ha dichiarato di aver ritardato gli acquisti in questo trimestre rispetto all'inizio dell'anno.
(Askanews)
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