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 ITALIA - ITALIA - Credito al consumo. Sei milioni di multe Antitrust nel 2008-9
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Notizia 
17 novembre 2009 11:49
 
  L'Autorita' Antitrust 'ha valutato come scorretta, la pratica adottata da operatori, che consiste nella confusione di contratti di finanziamenti al consumo finalizzato, senza che fosse impartita un'informazione adeguata ai consumatori sul fatto che l'importo del finanziamento richiesto sarebbe stato addebitato su una linea di credito contestualmente aperta, utilizzabile mediante emissione di una carta revolving, per la quale erano stati previsti oneri economici aggiuntivi rispetto all'ordinario credito finalizzato. Si e' assistito alla commercializzazione di carte senza che se ne fosse indicata chiaramente la natura revolving -ha detto Antonio Catricala'- o di carte di credito 'sponsorizzate', da importanti societa' non finanziarie di cui non era chiarita la natura duplice di carta fedelta' e revolving'. Grazie a trucchi di questo genere e' facile per gli operatori che in questo caso sono i piu' importanti attivi sul mercato, aumentare il giro d'affari. Dall'entita' delle sanzioni irrogate per violazioni di questo tipo pari a circa 6 milioni di euro nel biennio 2008-2009, emerge una grande attenzione dell'Autorita' a garantire al consumatore un corredo informativo chiaro in merito agli elementi cruciali per la sua scelta economica. L'operatore deve aver cura di chiarire le esatte modalita' di finanziamento offerto e i suoi costi effettivi. La stipula di un rapporto di finanziamento non puo' mai conseguire come effetto implicito l'adesione a un'offerta commerciale, che non renda palese e completa l'informazione. In ultimo Catricala' ha spiegato che all'Autorita' farebbe piacere poter fare di piu' come in altri settori gli operatori sembrano disposti a correre il rischio di subire sanzioni, dato il livello massimo delle medesime che puo' essere irrogato. Una modifica del sistema sanzionatorio basandolo sul fatturato dei soggetti, potrebbe determinare un accresciuto effetto deterrente delle multe.
Si potrebbero poi prevedere misure dissuasive ulteriori. Ad esempio, abbiamo riscontrato l'accensione di linee di credito revolving senza una chiara consapevolezza dei clienti: ancora oggi i consumatori si lamentano per le spese derivanti da questi rapporti, ma nei casi in cui sono stati conclusi prima della condanna dell'Autorita', siamo impossibilitati a intervenire per non incorrere in un caso di 'ne bis in idem''.
 
 
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