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 U.E. - U.E. - Diagnosi preimpianto: necessaria normativa omogenea nell'Unione
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11 dicembre 2007 0:00
 
Sono sempre piu' numerose le coppie che ricorrono alla diagnosi preimpianto (Dgp) per evitare che i figli ereditino una malattia genetica presente in famiglia. Il procedimento consente di stabilire le caratteristiche genetiche degli embrioni, ottenuti mediante la fecondazione in vitro, al fine di selezionare quelli sani da impiantare nell'utero materno. "In Europa, dal 2002, la domanda e' triplicata", spiegano Eleni Zika e Dolores Ibarreta dell'Istituto di Prospettiva Tecnologica della Commissione Europea, che ha appena pubblicato un rapporto sulla Dgp. Vi hanno partecipato 53 centri di 16 Paesi Ue (la maggioranza di coloro che la praticano). L'indagine evidenzia la necessita' di stabilire un quadro legale a livello europeo, per valutare la qualita' dei centri sulla base di criteri unificati. Oggi, solo la meta' delle cliniche e dei laboratori ha nell'organico un responsabile per la qualita' mentre un terzo s'avvale di una valutazione esterna, e la maggioranza riconosce la necessita' di standard, a fronte di una domanda in forte crescita. Dal rapporto si evince che il 73% dei centri per la Dgp e' privato, e che nel 2005 in Europa sono state realizzate 2.000-2.900 analisi, di cui oltre 700 su pazienti venute da Paesi che vietano o limitano questa pratica, come Germania, Italia, Irlanda, Svizzera.
 
 
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