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 MONDO - MONDO - Dipendenze. Campagna contro la stigmatizzazione
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25 giugno 2018 14:08
 
A partire dal 26 giugno sarà lanciata la campagna “Mettere fine allo stigma” per contribuire a sensibilizzare sulle conseguenze fisiche e psicologiche della stigmatizzazione verso le persone affette da una dipendenza o da disturbi comportamentali. La campagna mira a sottolineare che la dipendenza non è una scelta personale e che deve essere affrontata come un problema di salute pubblica. “A volte mi sentivo come se portassi lo stigma della dipendenza stampato sul volto, mi sentivo a disagio ovunque andassi”. Queste sono le parole di un tossicodipendente inserito in un percorso riabilitativo che focalizzano l'attenzione sulle conseguenze del rifiuto e della discriminazione; è per questa ragione che la Rete Dianova lancia la campagna "Mettere fine allo stigma verso le persone con problemi di dipendenza", per eliminare lo stigma sociale che affligge chi vive questa situazione o chi sta cercando di uscirne. La stigmatizzazione verso le persone che affrontano tali problemi può avere molteplici risvolti: può creare un sentimento di vergogna e quindi ostacolare la loro decisione di iniziare a curarsi, può aggravare i problemi socio-sanitari spesso correlati alla loro condizione (problemi di salute mentale, senzatetto, trasmissione dell'epatite C o HIV) e inoltre può essere un ostacolo nel trovare un lavoro o conservare il proprio. La campagna, che durerà un mese e avrà inizio il 26 giugno nella Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico illecito di droghe, vuole, attraverso un insieme di raccomandazioni, cambiare gli atteggiamenti e i comportamenti di una serie di interlocutori sociali (politici, operatori sanitari, imprese e media, ecc…) nei confronti delle persone con problemi dipendenza. Inoltre, la campagna "Mettere fine allo stigma" evidenzia la necessità di educare riguardo al problema della dipendenza per iniziare a vederlo così com’è: un problema di salute pubblica dovuto ad un insieme di fattori biologici, psicologici, sociali e culturali che derivano da un’incapacità di controllare il consumo e di porre fine a una serie di comportamenti nonostante le chiare conseguenze negative. Montserrat Rafel, direttrice di Dianova International, ribadisce: "Attraverso lo slogan Non cercare differenze, non ce ne sono la campagna mira anche ad abbattere gli stereotipi sociali che vedono tutti i consumatori o gli ex-consumatori come “delinquenti” o che associano il problema della dipendenza principalmente alla povertà, al disagio sociale, allo spaccio, ecc…" "Non ci sono cittadini di prima o seconda classe e nessuno deve essere lasciato indietro”, quindi chiediamo a tutti di aderire alla nostra campagna sotto l'hashtag #QuitStigmaNow
 
 
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