In occasione della Giornata Internazionale contro il Consumo e il Traffico Illecito di Droga delle Nazioni Unite, che si celebra oggi 26 giugno, e in preparazione alla Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulle droghe (UNGASS 2016),
Dianova lancia il suo nuovo “
Punto di vista Istituzionale sulle Dipendenze e le Politiche sulle Droghe”. Nuovo, appunto, perché frutto di una revisione che pone ora l'accento critico sulle politiche proibizioniste e repressive a favore invece di modelli di salute pubblica già sperimentati.
Il documento analizza le diverse possibilità di regolamentazione del mercato della droga, dalla proibizione alla legalizzazione delle sostanze psicoattive ed il contesto internazionale nel quale si sviluppano le attuali politiche. Inoltre, sempre nel documento, sono incluse delle raccomandazioni sulle future politiche sulle droghe perché siano più efficienti e umane alla luce delle nuove tendenze e delle nuove sfide. “
Nonostante il fallimento delle politiche sulle droghe in questi ultimi 50 anni, consideriamo che la situazione globale dei consumatori di droghe si è evoluta positivamente in molti Paesi. Come rete internazionale crediamo sia essenziale eliminare quei sistemi che criminalizzano i consumatori di sostanze e sia necessario investire le proprie forze su modelli di salute pubblica basati su metodologie comprovate”, dichiara Montse Rafel, Direttrice Generale di Dianova International.
Le politiche sulle droghe devono essere costruite con l’obiettivo di prevenire e/o ridurre i comportamenti a rischio e la sofferenza umana, dando allo stesso tempo assistenza alle persone con problemi di dipendenza e alle loro famiglie. Per Dianova, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale nelle strategie future sulle dipendenze e nella definizione di politiche coerenti e responsabili; l’applicazione di tali misure dovrà basarsi sull’evidenza scientifica, il monitoraggio e la valutazione.
Sempre all’interno del documento, Dianova invita i governi a esaminare criticamente i limiti delle strategie proibizioniste e repressive del sistema di controllo internazionale delle droghe; porre fine alla criminalizzazione dei consumatori di droghe, perché si consideri il consumo e la dipendenza una questione di salute pubblica; promuovere importanti dibattiti pubblici in relazione al problema della dipendenza alla ricerca di politiche coerenti con la storia e la cultura di ogni Paese; applicare approcci e strategie complementari e innovatrici basate sull’evidenza scientifica e non su posizioni ideologiche, senza favorirne uno piuttosto che un altro; promuovere l’acceso universale ai farmaci essenziali e alla terapia del dolore. Infine, Dianova ribadisce fermamente che sarebbe inutile e controproducente regolamentare o liberalizzare le sostanze illecite.