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 ITALIA - ITALIA - Droga e microtelefonini nel carcere di Nuoro
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Notizia 
16 febbraio 2020 18:21
 
Per ora C.V., il 19 enne di Foggia arrestato venerdì nel carcere di Badu 'e Carros mentre introduceva all'interno dell'istituto penitenziario un micro cellulare durante il colloquio con il padre, un detenuto del circuito di alta sicurezza con una condanna a 30 anni da scontare, rimane in cella, ma non nella stessa del babbo. Domani mattina il ragazzo comparirà davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia.
Quel micro cellulare che aveva addosso, appena cinque centimetri di lunghezza, doveva servire per passare messaggi all'esterno del carcere di Badu e Carros. Il ragazzo aveva droga e disponibilità delle sim. A tradirlo sono stati i suoi atteggiamenti e questo inverno poco freddo: durante il colloquio non si è mai sfilato di dosso il giubbotto. In più chiedeva continuamente di andare in bagno. Un atteggiamento al quanto insolito, che ha insospettito gli agenti di polizia penitenziaria che hanno così deciso di approfondire: un cellulare era nascosto nel tabacco, l'altro nel retto del giovane.
A chi era destinato il materiale per le comunicazioni? Solo al padre? Oppure a qualche altro detenuto all'interno dell'istituto? Sono solo alcune delle domande a cui dovranno rispondere gli investigatori che, dopo il ritrovamento, estendendo le ricerche in un bed and breakfast di Nuoro dove V. alloggiava, hanno scoperto altri micro cellulari (in tutto sette) droga e soldi. Non è la prima volta che la polizia penitenziaria intercetta droga o telefoni destinati al carcere.
(L'Unione Sarda)
 
 
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