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 ITALIA - ITALIA - Droghe illegali. Relazione al Parlamento. Radicali: il fallimento del regime proibizionista
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2 ottobre 2018 10:35
 
«Con tre mesi di ritardo il ministro Lorenzo Fontana ha finalmente fatto pubblicare sul sito del Dipartimento Antidroga la Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2017. Nel rapporto si legge che “le attività economiche connesse al mercato delle sostanze psicoattive illegali rappresentano circa il 75% di tutte le attività illegali e pesano per circa lo 0,9% sul PIL. Il consumo di tali sostanze è stimato valere 14,4 miliardi di euro”. La purezza delle droghe in circolazione è aumentata; è aumentato il consumo. Nel 2017 ci sono state 294 decessi droga-correlati, con un aumento di quasi il 10% rispetto al 2016. Dal 1973 vi sono state in Italia 25.000 decessi droga correlati.
Bastano questi dati per dimostrare (per l’ennesima volta) il fallimento del regime proibizionista: girano sempre più sostanze illegali, sempre più pure, per un numero di consumatori sempre maggiore, a vantaggio di narcomafie sempre più potenti. Di fronte a tutto questo, il ministro Fontana ci propina una paginetta di presentazione in cui ripropone con sciatteria il credo proibizionista. L’unico intervento degno di nota di Fontana in questi mesi è stata l’utilizzazione abusiva del sito del Dipartimento Antidroga a suo uso e consumo, che la Relazione giustifica così: “arricchimento dell’offerta informativa, allineando il sito al portale www.governo.it”. Nemmeno il famigerato trio Berlusconi/Giovanrardi/Serpelloni sarebbe arrivato a tanto.
Di fronte a tutto questo, è doverosa la nostra richiesta al premier Conte di togliere al ministro Fontana le deleghe sulle tossicodipendenze, per manifesta incapacità ed inadeguatezza. Ma occorre che il fronte antiproibizionista reagisca con atti concreti, che si ottenga la calendarizzazione della legge di iniziativa popolare “Legalizziamo” e che si ricostituisca in Parlamento l’Intergruppo per la legalizzazione.
E occorre che tutte le organizzazioni del privato sociale inizino a ragionare sulla convocazione motu proprio di una Conferenza nazionale sulle droghe, che per legge dovrebbe tenersi ogni tre anni, e che per responsabilità di ben quattro governi non si tiene in Italia dal 2009». Così in una nota Riccardo Magi (Deputato di +Europa e Segretario di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Radicali Italiani).

Luciano Squillaci, Presidente FICT:"La politica di fronte alla drammaticità di questi numeri si assuma le proprie responsabilità"
"Finalmente è stata presentata la relazione annuale al parlamento 2018 dal Ministro Fontana. Ad una prima lettura dei dati si evince un aumento rispetto al 2016 dei sequestri di marijuana (+118%) eroina (+28%) e droghe sintetiche (+101% in polvere e +13% in dosi), mentre sono diminuiti i quantitativi di cocaina (-13%) e hashish (-22%).
Leggiamo, inoltre, che circa 4 milioni di italiani hanno utilizzato almeno una sostanza stupefacente illegale e, di questi, mezzo milione ne fa un uso frequente, confermando tristemente i dati del 2016. Mi trovo d'accordo- afferma Luciano Squillaci, Presidente FICT,  con il Ministro Fontana sul fatto che l'Italia vanti una rete di assistenza tra le più strutturate ed efficienti in ambito europeo, anche se devo rilevare, purtroppo, che, ancora, è poco riconosciuto il valore dei nostri servizi, che lavorano con una normativa che risale a 30 anni fa.
Nel corso del 2017, i 570 SerD hanno assistito complessivamente 129.945 soggetti tossicodipendenti, (fra i quali 20.676 sono nuovi utenti (16%) e 109.269 sono soggetti che risultavano già in carico dagli anni precedenti (84%)), di questi solo  15.412 hanno avuto la possibilità di accedere alle Comunità terapeutiche (922 strutture), ovvero circa il 12% (l'1% in più rispetto al 2016). Pertanto, afferma il presidente FICT, il sistema ufficiale riesce a rispondere solo alle cosiddette dipendenze “classiche” e  ancora molto c'è da fare sul fenomeno delle dipendenze patologiche, che si è fortemente evoluto negli ultimi anni soprattutto fra i giovani. Giovani che il sistema "classico" dei servizi fatica enormemente ad intercettare.
Auspichiamo che il Ministro coinvolga gli operatori del settore per  uno spazio comune di confronto per ragionare su una progettualità politica che consista: in investimenti strutturati nella prevenzione e nella cultura del benessere,  sulla revisione della normativa 309/90 per creare un sistema che davvero risponda ai nuovi bisogni emergenti ed, infine, chiediamo la convocazione della Conferenza nazionale sulle politiche antidroga, assente dal 2009."
 
 
 
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