Un tribunale penale di Yeda, in Arabia Saudita, ha condannato la giornalista Rosana al Yami a sessanta frustate per i suoi legami con la tv LBC, che ha trasmesso un programma in cui un ospite raccontava di sue "avventure sessuali" nel regno ultraconservatore saudita.
Secondo vari media sauditi e arabi, Al Yami è stata accusata d'aver lavorato senza licenza nel programma "L'Oscura Linea Rossa", diffuso dal canale libanese della capitale saudita LBC. Il giudice ha comunque riconosciuto che l'accusata non ha partecipato direttamente all'elaborazione del programma -accusa formulata invece dal pubblico ministero.
A luglio, il saudita Mazen Abdel Yawad, ospite del programma, aveva raccontato com'era la sua vita sessuale nella città natale di Yeda in Arabia Saudita. Per questo fatto è stato giudicato e condannato a cinque anni di prigione e a mille frustate, mentre gli uffici del canale libanese nel regno saudita sono stati chiusi e le redazioni confiscate. Al Yani, che subirà le 60 frustate in una volta sola, è stata detenuta con un'altra giornalista di cui non c'è eco nei media sauditi.