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 ITALIA - ITALIA - Giornalisti, riviste porno e sentenze 'contraddittorie' della Cassazione
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Notizia 
22 novembre 2007 0:00
 
I giornalisti possono dirigere riviste pornografiche secondo la Cassazione, ma sempre secondo lo stesso organo queste riviste possono essere sequestrate perche' non rientrano nella liberta' di stampa garantita dalla Costituzione. Sentenze poco allineate che arrivano a distanza di pochi mesi una dall'altra.
Nella prima (sentenza n. 13067 del 5-6-2007), la Cassazione civile ha confermato lo scorso giugno le pronunce degli altri due gradi di giudizio tutte favorevoli alla pubblicista Florence Odet Fabre che non si era arresa alla radiazione del Consiglio regionale del Lazio per aver diretto i famosi giornaletti. Allora la Corte aveva affermato che l'Ordine non puo' esercitare censura preventiva e che per legge queste testate dovevano avere un direttore responsabile, cioe' un giornalista.
Nella seconda sentenza (n. 39354 del 24 ottobre 2007) e' la Cassazione penale a pronunciarsi, questa volta a favore del sequestro di riviste di annunci hard e dei relativi siti di una societa' di Rovigo. Il motivo, secondo i giudici della suprema Corte, e' che la Costituzione non garantisce la liberta' alle pubblicazioni oscene perche', recita l'articolo 21: 'sono vietate le pubblicazioni a stampa contrarie al buon costume'.
 
 
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