ITALIA - La impossibile contraccezione d'emergenza. Indagine Smic
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24 luglio 2013 13:51
Una vera e propria 'odissea' per avere accesso alla contraccezione d'emergenza. Il 68% delle donne che ne hanno avuto bisogno si e' visto inizialmente rifiutare il farmaco e il 62% e' stato costretto a un 'pellegrinaggio' forzato tra gli ospedali per poterlo ottenere. Il 60% non ha ricevuto indicazioni sulle strutture - ospedale o consultorio - alle quali rivolgersi per ottenere la prescrizione. La quasi totalita' del personale sanitario non ha spiegato la differenza tra le due opzioni terapeutiche (pillola del giorno dopo con Levonorgestrel e pillola dei cinque giorni dopo con Ulipristal Acetato). E il 70% si e' sentita 'giudicata'. Almeno secondo un sondaggio on line realizzato da 'Mettiche.it', il portale promosso dalla Smic, la Societa' medica italiana per la contraccezione. All'indagine hanno partecipato, da giugno a luglio, quasi 3mila e 500 donne dai 14 anni in su, l'84% concentrate nella fascia di eta' tra i 21 e i 25 anni. Di queste, solo il 4% ha dichiarato di aver fatto ricorso alla contraccezione d'emergenza. "Rilevare che ancora oggi a quasi il 70% delle donne che ha avuto la necessita' di ricorrere alla contraccezione di emergenza sia stata inizialmente rifiutata questa metodica di prevenzione, mi sconcerta - ha detto Emilio Arisi, presidente della Smic - anche perche' il problema delle gravidanze indesiderate e' ancora rilevante in Italia: sono il 33% di tutte le gravidanze e il 50% finisce con un aborto". Ma il dato preoccupante, oltre al rifiuto della metodica, e' la mancanza di informazione alle donne da parte del medico. "E' invece fondamentale - ha aggiunto Arisi - che il medico si prenda il tempo per fare un corretto counselling sui farmaci disponibili. Questo e' fondamentale sia per fugare i dubbi e i falsi miti su questa metodica, sia per informare correttamente sulla diversa efficacia delle due opzioni esistenti. I due farmaci (pillola del giorno dopo con Levonorgestrel e la nuova pillola dei cinque giorni dopo con Ulipristal Acetato) non abbassano il rischio di gravidanza nelle stesse percentuali, il nuovo prodotto per la contraccezione d'emergenza risulta infatti funzionare di piu' e anche in periodi del ciclo piu' a rischio rispetto al vecchio farmaco. Le donne devono essere informate di cio', per poter scegliere liberamente".