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 USA - USA - Indiana. Procede iter legge per obiezione coscienza farmacisti
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11 gennaio 2008 0:00
 
I farmacisti potrebbero presto obiettare alla vendita di medicinali impiegati per abortire o per suicidarsi senza il timore di dover incorrere in sanzioni e denunce. E' questo il senso di una proposta di legge, il Senate Bill 3, passata dalla commissione Salute del Senato dello Stato dell'Indiana.
Per il repubblicano Jeff Drozda, sponsor del testo, ai farmacisti sara' quindi riconosciuto il diritto di obiezione, come gia' concesso anche ai medici. Ma per i critici, il testo introduce la possibilita' per un farmacista di obiettare alla vendita anche di farmaci non abortivi, come la pillola contraccettiva o la pillola del giorno dopo.
La proposta ammette l'obiezione nel caso di "farmaci che interrompono la gravidanza", dove il termine "gravidanza" assume significati diversi a seconda dell'importanza che hanno scienza e religione in ciascun farmacista. Per molti gruppi ultrareligiosi, tra cui gli Evangelici e i Cattolici, la vita inizia con la fecondazione dell'ovulo piuttosto che con il suo attaccamento intrauterino, e quindi la pillola contraccettiva costituisce un abortivo.
Alle critiche di associazioni di pazienti, di donne e organizzazioni di assistenza sociale, Drodze risponde che il termine contraccezione non e' contemplato dalla sua legge, ed ammette che a seconda della interpretazione data alla parola "gravidanza", una donna potrebbe vedersi negato qualsiasi contraccettivo.
Lo stesso potrebbe accadere per farmaci antidolorifici, come la morfina, che hanno la potenzialita' di accelerare il decorso di una malattia terminale.
 
 
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