"Nel suo supermercato e' nascosta una Maddie". La scritta campeggia sulla doppia pagina della rivista satirica Titanic; all'interno, immagini di vari prodotti con la foto della bambina inglese scomparsa quest'estate in Portogallo. La satira va troppo oltre? Sueddeutsche Zeitung ha intervistato il suo autore, Martin Sonneborn. Sintetizziamo la sua posizione: in causa non c'e' la bambina, ma la mostruosa campagna mediatica che s'e' sviluppata attorno a lei. Un fatto senza precedenti in quella dimensione, tanto da far temere che un qualsiasi Discount s'inventasse una marca promozionale col nome della bimba (quindi, una sorta di mossa preventiva la sua). Riguardo ai genitori indignati, Sonneborn da' la colpa ai giornalisti del Sun, che gli hanno spiattellato la rivista sotto il naso. In generale, il problema e' che per non offendere nessuno, la satira si dovrebbe occupare solo del deserto o di pianeti lontani; qualsiasi altro tema comporta il rischio d'offendere qualcuno o che qualcuno se ne faccia scudo per un suo tornaconto.