Il diritto della stampa di informare su indagini in corso e quello pubblico di ricevere notizie su inchieste scottanti, prevalgono sulle esigenze di segretezza. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo che, nella sentenza del 7 giugno scorso, ha condannato la Francia per violazione della liberta' d'espressione (ricorso n. 1914.02). Questo perche' i tribunali interni avevano condannato due giornalisti che avevano pubblicato un libro sul sistema d'intercettazioni illegali attuato durante la presidenza Mitterand. La Corte europea ha ammesso che i due autori avevano violato le norme sul segreto istruttorio, ma ha riconosciuto prevalente l'esigenza del pubblico di essere informato sul procedimento giudiziario e sui fatti oggetto del libro, al quale erano allegati alcuni verbali di intercettazioni.