"La notizia dell'ennesima operazione legata al traffico di droga in Friuli Venezia Giulia che vede coinvolti richiedenti asilo, fortunatamente conclusa con l'arresto di svariate persone a Udine da parte delle Forze dell'Ordine, richiama l'assoluta necessità di creare una solida rete istituzionale fra Regione, Comuni, Prefetture, Questure e Tribunali al fine di agevolare uno scambio costante di informazioni utili, oltre che al supporto della fase di intervento, anche a dirigere la nostra attività legislativa e i relativi canali di finanziamento per contrastare ogni forma di attività illecita". Lo afferma l'assessore alle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, dopo l'arresto di otto persone, tra cui sette richiedenti asilo afghani e pakistani, e il sequestro di 200 chilogrammi di droga a Udine. Complimentandosi con la Guardia di Finanzia e con la Procura di Udine per il brillante esito dell'operazione denominata "Arachosia", Roberti annuncia che nei prossimi giorni scriverà a tutti gli enti coinvolti, invitandoli attorno a un tavolo "per definire tutti gli aspetti di un nuovo modo di agire, auspicabilmente ancora più efficace, da avviare per il bene comune e con totale spirito di servizio". "Negli ultimi mesi - evidenzia l'assessore, ricordando in primis la morte per overdose della 16enne palmarina nei bagni della stazione ferroviaria di Udine - stiamo assistendo a una pericolosa escalation di fatti criminosi legati alla droga, una piaga che si presenta sempre più dirompente sul nostro territorio. L'impegno congiunto a livello istituzionale dovrà inevitabilmente sviluppare una riflessione sul costante incremento di atti criminosi che coinvolgono richiedenti asilo, anche alla luce di quanto previsto dal nuovo decreto Salvini su sicurezza e immigrazione in merito al proseguimento o meno del percorso di accoglienza per chi commette reati in Italia".