FILIPPINE - Lotta alla droga. Onu chiede indagine su Duterte
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21 dicembre 2016 10:15
L'alto commissario per i diritti umani dell'Onu, Zeid Ra'ad Al Hussein, ha chiesto alle autorità filippine di avviare un'inchiesta riguardo alle dichiarazioni del presidente Rodrigo Duterte, che la settimana scorsa aveva detto di aver ucciso personalmente criminali quando era sindaco. Lo si legge in un comunicato delle Nazioni Unite da Ginevra, col quale Zeid esorta Manila anche a esaminare "la spaventosa epidemia di esecuzioni sommarie" nell'ambito della "guerra alla droga" lanciata da Duterte e costata 6 mila morti in sei mesi. La magistratura filippina "deve dimostrare il suo impegno al rispetto della legge e la sua indipendenza dall'esecutivo lanciando un'inchiesta sugli omicidi", ha scritto l'alto commissario Zeid, aggiungendo che "è impensabile" non farlo "quando qualcuno ha apertamente ammesso di essere un killer". La settimana scorsa, in un comizio, Duterte ha detto di aver partecipato al fianco della polizia a uno scontro a fuoco con tre sospetti rapitori a Davao nel 1988, in cui i tre furono uccisi. Ha poi anche confessato che, nel suo passato da sindaco, andava in giro in moto di sera in cerca di criminali da uccidere, in modo da dare l'esempio alla polizia. Le sue dichiarazioni sono state sminuite da suoi alti collaboratori, secondo cui il presidente spesso esagera per far presa sul suo pubblico. Non è la prima volta che l'Onu critica i metodi di Duterte. Dopo le rimostranze del segretario generale Ban Ki-moon per gli abusi della guerra al narcotraffico, alcuni mesi fa, Duterte minacciò di ritirare le Filippine dall'organizzazione, da lui definita "inutile"