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 ITALIA - ITALIA - Mafie e narcotraffico. Rapporto Dia
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19 luglio 2018 9:33
 
Nelle regioni meridionali le organizzazioni criminali "agiscono, tendenzialmente, con l'assenso delle organizzazioni mafiose autoctone" mentre, nel resto d'Italia, "tendono a ritagliarsi spazi di autonomia operativa che sfociano in forme di collaborazione su piani quasi paritetici". Ad evidenziarlo e' l'ultima Relazione semestrale della Dia, che indica nel narcotraffico, nella contraffazione e nello sfruttamento dell'immigrazione clandestina i business criminali piu' remunerativi. La criminalita' albanese resta "l'organizzazione straniera piu' presente e ramificata in ambito nazionale, caratterizzata da un continuo 'reclutamento' di giovani leve e da una elevata capacita' di rinnovamento". Frequente il ricorso a condotte violente, strumento attraverso il quale vengono risolti i dissidi tra gruppi rivali, talvolta secondo le regole ancestrali del kanun, un codice consuetudinario albanese risalente al XV secolo, alternativo alle regole dello Stato. La criminalita' di origine schipetara risulta particolarmente dedita non solo al narcotraffico (in partnership con la criminalita' pugliese) ma anche allo sfruttamento della prostituzione ed a reati contro il patrimonio. Analogamente, i gruppi criminali rumeni specie nel nord Italia sono "dediti a reati contro il patrimonio, realizzati in forma di 'pendolarismo' internazionale, alla clonazione di carte di credito e alla manomissione dei bancomat, attraverso l'utilizzo di dispositivi in grado di catturare i codici di accesso". Recenti indagini hanno documentato correlazioni criminali tra imprenditori italiani e cittadini romeni "nell'ambito dell'intermediazione illecita e dello sfruttamento di manodopera".
a criminalita' cinese adotta dei modelli gerarchicamente strutturati, caratterizzati da "una fitta rete di rapporti ramificati sul territorio, a loro volta basati su relazioni che poggiano essenzialmente su un legame familiare-solidaristico". Nelle organizzazioni rimane vigente la guanxi, "una rete assistenzialistica che assicura benefici e servizi e che, accrescendo il livello di omerta', contribuisce a connotare di 'mafiosita'' il contesto criminale". Tra gli interessi criminali prevalenti, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina (finalizzata alla tratta, al lavoro nero e alla prostituzione), reati contro la persona, rapine ed estorsioni in danno di connazionali, contraffazione di marchi, contrabbando di sigarette e falsificazione di documenti. "Spesso - avverte la Dia - tali condotte delittuose fungono da reati-presupposto per altri delitti, quali riciclaggio e reimpiego di capitali". La criminalita' nigeriana si caratterizza "per l'alta specializzazione nei traffici di stupefacenti, nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e nella tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione". In Italia, cosi' come in altri Paesi, e' stata da tempo riscontrata la presenza delle organizzazioni criminali nigeriane di matrice 'cultista', tra le quali emergono per il numero dei componenti la "Supreme Eye Confraternity" e la"Black Axe Confraternity": si tratta di gruppi che si caratterizzano "per la forte componente esoterica, a sfondo voodoo o ju-ju, che va ad influire in maniera sostanziale sul reclutamento e sull'operato dei partecipanti, nonche', data l'alta valenza suggestiva, anche sulle stesse vittime del reato di tratta che restano indissolubilmente legate, per timore di ritorsioni, ai trafficanti". Si puo' parlare, ormai, di "una collaudata metodologia operativa che interessa l'intera filiera connessa allo sfruttamento della prostituzione, che inizia con il reclutamento delle donne in Nigeria, sino alla produzione di falsa documentazione per la regolarizzazione sul territorio nazionale della loro posizione". 
 
 
 
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