“Nel primo trimestre 2024, il numero di notifiche transfrontaliere su potenziali frodi e casi di etichettatura errata sulle confezioni di olio d’oliva ha raggiunto i 50 casi, più che triplicando i 15 dello stesso periodo del 2018”. A darne notizia è il quotidiano britannico The Guardian in un approfondimento sul mercato Ue dell’olio di oliva.
Secondo quanto sottolinea il quotidiano, questi casi sono solo quelli rilevati e segnalati dagli Stati membri alla direzione generale per la salute dell’Ue, ma la vera portata della frode potrebbe essere più significativa. Tra i casi segnalati, ci sarebbero oli contaminati da sostanze non autorizzate come pesticidi, oli minerali e, in un caso, frammenti di vetro. Oppure olio d’oliva ritenuto adulterato, mescolato con oli di qualità inferiore o più economici, o etichettato come extravergine e con etichettatura di origine fuorviante o falsa. “A febbraio”, riporta il The Guardian a titolo di esempio, “la Germania ha segnalato un caso da Israele di ‘olio lampante’, qualità considerata non adatta al consumo umano senza ulteriore raffinazione, commercializzata come ‘olio extravergine di oliva’”.
L’aumento dei casi potrebbe essere causato dai maggior controlli. Ma non si esclude che sia un effetto della carenza di olio d’oliva sul mercato e dell’inflazione.
(Alimentando.info)
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