L'Italia, nel 2024, si classifica al 52esimo posto nella classifica globale dell'indice di percezione della CORRUZIONE con 54 punti, due punti in meno rispetto al 2023.
E' quanto emerge dai dati diffusi da
Transparency International che sottolinea che la media a livello globale è di 43.
Al primo posto in classifica, per il settimo anno consecutivo, c'è la Danimarca con 90 su 100 (zero forte CORRUZIONE, 100 nessuna CORRUZIONE). Seguono Finlandia con 88 e Singapore 84. La Germania si classifica al 15esimo posto con 75 punti, il Regno Unito al 20esimo posto con 71, la Francia si attesta al 25esimo posto con 67, la Spagna al 46esimo posto con 56.
Circa 6,8 miliardi di persone, sottolinea l'organizzazione internazionale non governativa, vivono paesi in cui l'indice di percezione della CORRUZIONE è inferiore a 50: ossia l'85% della popolazione a livello mondiale.
Agli ultimi posti in classifica si collocano il Sud Sudan (8), la Somalia (9), il Venezuela (10), la Siria (12), la Libia (13), l'Eritrea (13), lo Yemen (13) e la Guinea Equatoriale (13).
"La CORRUZIONE - commenta François Valérian, il presidente di Transparency International - è una minaccia globale in continua evoluzione che non solo mina lo sviluppo ma è una delle cause principali del declino democratico, dell'instabilità e delle violazioni dei diritti umani. La comunità internazionale e ogni nazione devono fare della lotta contro la CORRUZIONE una priorità assoluta a lungo termine. Questo è fondamentale per far arretrare l'autoritarismo e realizzare un mondo pacifico, libero e sostenibile. Le pericolose tendenze rivelate dall'Indice di percezione della CORRUZIONE di quest'anno dimostrano che è necessaria un'azione concreta ora per combattere la CORRUZIONE a livello globale". (Eca/Adnkronos)
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