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 ITALIA - ITALIA - Petrolio russo. L'Italia ha quadruplicato le importazioni. Financial Times
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23 maggio 2022 14:25
 
Come liberarsi del legame italiano con il petrolio russo? Questo è il grande interrogativo che attanaglia la penisola. Rendersi indipendenti dal Russia, infatti, può sembrare facile a parole, ma lo è molto meno nei fatti. Come rivela la vicenda della raffineria russa che si trova nel porto di Augusta in Sicilia. Già perché proprio da quando è scoppiata la guerra in Ucraina l’Italia ha quadruplicato le importazioni di petrolio dalla Russia, diventando di fatto il primo importatore del greggio di Mosca.
A svelare il paradosso italiano è il Financial Times, che cita i dati di Kpler, una società di analisi dati sulle materie prime. Prima dell’invasione il primato era dei Paesi Bassi. Le importazioni di petrolio russo in Italia a maggio sono arrivate a 450mila barili al giorno, più di quattro volte rispetto a febbraio e il massimo dal 2013. Due terzi di queste importazioni arrivano nel porto di Augusta, in Sicilia, che si trova vicino alla raffineria Isab, di proprietà della società russa Lukoil. 
La raffineria riusciva ad assicurarsi una serie di forniture in tutto il mondo grazie alle linee di credito delle banche europee. Però, dopo l’avvio delle sanzioni Ue contro Mosca, gli istituti di credito hanno smesso di fornire finanziamenti alla società controllata da Lukoil, anche se l’azienda madre non è sottoposta a sanzioni. Il risultato, non voluto, è che Isab è costretta a fare affidamento solo sulle forniture di Lukoil e quindi solo sul petrolio russo.
«Prima delle sanzioni solo il 30% del greggio dell’Isab era russo, ora lo è il 100% perché le banche italiane hanno bloccato le linee di credito della raffineria e Lukoil è diventata l’unico fornitore», ha spiegato al quotidiano britannico Alessandro Tripoli, segretario generale del sindacato Femca Cisl per Siracusa e Ragusa. Secondo le stime Isab raffina circa il 22% dei carburanti prodotti in Italia.
I flussi di greggio dalla Russia sono aumentati anche nel porto di Trieste, che è collegato, tramite l’oleodotto transalpino, a due raffinerie in Germania, in parte di proprietà della società energetica russa Rosneft. L’aumento delle importazioni di greggio russo in Italia arriva mentre a livello europeo si discute dell’introduzione di un embargo sul petrolio russo e dopo che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ribadito di voler ridurre la dipendenza dell’Italia dalle forniture di gas e petrolio russi.

(Osservatorio l'Italia Ripare del 23/05/2022)
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