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 USA - USA - La politica sulla cannabis di Joe Biden porterà alla rielezione di Donald Trump?
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Notizia 
7 giugno 2019 10:10
 
Molto può cambiare nella politica americana, ma l'attuale leader per la nomina democratica, Joe Biden, ha un vantaggio relativamente dominante sui suoi rivali. Bernie Sanders, Elizabeth Warren, Kamala Harris, Pete Buttigeg, Beto O'Rourke e Cory Booker, non sono stati in grado di intaccare il vantaggio dell'ex vicepresidente, ma vedremo come le cose inizieranno a muoversi coi primi dibattiti dopo questo mese. Biden sarà pressato dai suoi concorrenti su tutta una serie di problemi, in quanto le sue posizioni "centriste" sono molto criticate dai suoi sfidanti più progressisti. La legalizzazione della cannabis e la guerra alla droga in generale saranno certamente una linea di confronto serrato visto che la storia di Biden sulla proibizione delle droghe e la legge sul crimine del 1994, è certamente out rispetto agli elettori democratici che sostengono la legalizzazione e le riforme della giustizia penale.
Con Donald Trump che sostiene la cannabis medica, il diritto degli Stati alla legalizzazione e la legge sulla riforma della giustizia penale, la storia di Biden e l'attuale politica sulla cannabis saranno al centro del dibattito per altri quattro anni alla Casa Bianca se dovrà confrontarsi con l'ex vicepresidente di Barack Obama? Kris Krane, sostenitore di lunga data della legalizzazione, gà relatore alla International Cannabis Business Conference, ritiene di sì, come scrive su Forbes:
Se Biden vince la nomina del suo partito, la sua posizione obsoleta sulla cannabis potrebbe creare molti danni nelle elezioni generali. L'anno scorso ho rilevato che politicamente, per il presidente Trump, sostenere la riforma della politica sulla marijuana prima delle elezioni del 2020 sarebbe un buon metodo per avere supporto tra i giovani elettori, in particolare tra quelli che abitano in Stati altalenanti come Arizona, Ohio e Florida, o che sostengono le loro leggi sulla legalizzazione in Stati come Colorado, Nevada e Michigan.
Se il presidente Trump volesse manifestarsi pro-legalizzazione, dovrebbe farlo prima delle elezioni sì da neutralizzare un tema oggi vincente per i democratici. Una candidatura di Biden potrebbe fornire al presidente Trump un'occasione d'oro per far proprio questo problema e il risultato politico che ne deriverebbe. Dopotutto, un candidato come Joe Biden, che avrà ottanta anni quando terminerebbe il suo primo mandato, non è la scelta più stimolante per questi stessi giovani elettori che sostengono con tenacia una riforma della politica sulla cannabis.
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Se il partito democratico sceglie di nominare un veterano della guerra alla droga come Joe Biden, potrebbe non solo perdere l'opportunità di raccogliere i vantaggi di una questione sempre più popolare, ma potrebbe consentire la rielezione alla Casa Bianca di Donald Trump per altri quattro anni.
L'intero articolo di Krane vale la pena di essere letto: è un avviso per gli elettori democratici che pensano di votare Joe Biden in virtù della sua presunta eleggibilità. Le nomination democratiche del 2020 sono prossime, e va considerato che i presidenti in carica, anche quelli con un consenso storicamente pessimo come Trump, hanno vantaggi elettorali intrinseci. Nel 2018, i democratici hanno avuto notevole consenso grazie alla crescita dell'affluenza giovanile alle urne. Con la legalizzazione della cannabis supportata da oltre il 70% dei giovani elettori, e un quarto di tutti i democratici che affermano che sarebbero più propensi a votare per un candidato che supporta la legalizzazione, l’elezione presidenziale potrebbe molto essere incentrata sulla cannabis.

(articolo di Anthony Johnson, pubblicato dalla ICBC – International Cannabis Business Conference il 06/06/2019)
 
 
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