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 OLANDA - OLANDA - Prostituzione in vetrina. Vietati i tour ad Amsterdam
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Notizia 
21 marzo 2019 16:34
 
Le prostitute in vetrina non devono essere uno spettacolo per i turisti . Per questo Amsterdam, in Olanda, sta cercando di limitare le visite guidate nei quartieri a luci rosse. «Li vieteremo non solo per evitare assembramenti nel distretto a luci rosse, ma anche perché mancano di rispetto alle lavoratrici del sesso. Al giorno d’oggi non è più accettabile vederle trattate come un’attrazione turistica», ha dichiarato il vicesindaco e assessore all’Economia Udo Kock. La stretta sulle visite al quartiere dei bordelli fa parte di un più ampio tentativo dell’amministrazione comunale di arginare i danni del turismo di massa, sulla linea di altre città europee, da Venezia a Barcellona. Non di limitare la prostituzione: le donne continueranno a stare in vetrina per i potenziali clienti.
Dal 2014 alcuni operatori turistici hanno iniziato a offrire gli Amsterdam Red Light District Tours, molto amati dai turisti. Si tratta di visite guidate notturne al quartiere a luci rosse, De Wallen, nel centro storico medioevale. Secondo un sondaggio l’80% delle prostitute ritiene che i turisti che stazionano a «bocca aperta» davanti alle loro vetrine fanno male agli affari. Una delle scene che si ripetono più spesso, a De Wallen, è quella in cui gruppi di ragazzi stranieri, soprattutto giovani maschi ubriachi o sotto effetto di droghe, fanno gestacci alle prostitute o le fotografano contro la loro volontà. L’anno scorso alcuni consiglieri municipali avevano ipotizzato persino di spostare il quartiere a luci rosse in un’altra zona della città.
Il divieto, che entrerà in vigore l’anno prossimo, riguarderà i tour pagati e gratuiti,che secondo il consiglio comunale hanno «un effetto magnetico» e aumentano i visitatori. Il numero massimo di persone consentite per le visite organizzate nel centro città sarà ridotto da 20 a 15, e le guide dovranno avere un permesso dal Comune, superare il controllo di qualità e osservare rigide regole di comportamento. Secondo il giornale Algemeen Dagblad, la proliferazione di pub e bar e i tour a luci rosse hanno portato ogni settimana oltre mille gruppi di turisti a passare per Oudekerksplein, una piazza al centro del quartiere a luci rosse, con un record di ben 48 comitive in un’ora.
Amsterdam intanto ha già aumentato la tassa di soggiorno sugli hotel (al 5% del prezzo dell’albergo), ha messo dei vincoli agli affitti a breve termine di Airbnb nel centro storico e spostato verso le periferie alcuni eventi notturni (come i concerti di musica techno), oltre ad aver vietato la cosiddetta «Beer Bike», macchine a pedali da 12 posti con al centro un bar in cui i turisti bevevano mentre pedalavano. L’obiettivo è scoraggiare i turisti-vandali che prendono d’assalto la città, considerata una meta economica in cui andare a trasgredire. «È molto semplice. Se l’unico motivo — l’unico vostro motivo — per venire ad Amsterdam è quello di ubriacarvi e sballarvi, non venite!» ha sintetizzato il vicesindaco Kock. L’anno scorso la città ha lanciato una campagna pubblicitaria, diretta soprattutto agli inglesi under 30, per informare i turisti che gli schiamazzi vengono puniti con 95 euro di multa e che per chi fa la pipì in strada c’è una sanzione di addirittura 140 euro. Inoltre la città, da alcuni anni ha nominato un «sindaco della notte», che deve coordinare gli sforzi congiunti di autorità e operatori turistici per rendere il centro storico più vivibile
Con i suoi 850 mila abitanti, Amsterdam nel 2018 è stata visitata da 19 milioni di turisti. La sindaca Femke Halsema prevede che entro il 2025 saranno 29 milioni. E i residenti protestano perché il centro storico medievale è sempre più una sorta di Disneyland dell’eccesso e sempre meno un luogo da vivere per chi ci abita. Un fenomeno comune a quello registrato in altre città turistiche e che ha portato Venezia, per esempio, a mettere una tassa di ingresso in città: nel 2019 costerà 3 euro, dal 2020 6 euro per tutti i giorni dell’anno, che scenderanno a tre giornate nelle giornate da «bollino verde» 3 euro; e saliranno fino a 8 («bollino rosso») e addirittura a 10 («bollino nero»).
(Corriere.it)
 
 
 
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