Dal 27 al 29 giugno si e' tenuto a Roma un incontro di esperti internazionali per fare il punto sull'influenza aviaria. Rallegrarsi per i progressi compiuti o pensare che il peggio debba ancora venire? Malgrado i dati epidemiologici in loro possesso, gli esperti non hanno azzardato una risposta secca. Le misure adottate sono senz'altro servite a circoscrivere l'epizootia, e progressi ne sono stati fatti grazie agli sforzi finanziari della comunita' internazionale (un impegno di 1,5 miliardi di euro, di cui la meta' gia' impiegata). Ma non si puo' abbassare la guardia: l'esempio del Vietnam dimostra quanto sia necessaria la vaccinazione. E poi ci sono alcuni Paesi particolarmente a rischio, come Indonesia, Egitto e Nigeria. La conclusione? Ogni Paese si doti di un buon sistema di vigilanza, che e' comunque meno costoso della gestione di un'eventuale situazione di crisi.