Mal comune mezzo gaudio? Ci sono medici convinti che se parlano ai pazienti dei loro problemi, il rapporto migliori. Pensano a una parita' e a una familiarita' positive. Non e' cosi', dice Susan McDaniel dell'Universita' di Rochester (Stato di New York). Il suo gruppo ha analizzato 200 colloqui medico-paziente. Risultato: oltre un terzo dei medici parla dei propri guai; a quel punto la visita si focalizza su di lui e le informazioni del paziente s'interrompono; il tempo e' tiranno, e la visita termina senza che l'85% dei pazienti abbia tratto giovamento dalle confidenze ricevute. La ricerca e' stata pubblicata su "Archives of Internal Medicine".