testata ADUC
 USA - USA - Riforma immigrazione, la spinta di Obama
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
30 giugno 2010 18:14
 
Portata alla ribalta dalla controversa legge approvata in Arizona, la sempre rimandata riforma della legge sull'immigrazione potrebbe finalmente avere la sua possibilita' al Congresso. Almeno e' questa l'intenzione di Barack Obama che domani pronuncera' un discorso all'American University in cui annuncera' una sorta di road map per arrivare entro la fine dell'anno ad una nuova legge che preveda la possibilita' di dare uno status legale ai circa 11 milioni di immigrati che vivono e lavorano negli Stati Uniti senza documenti. E che, allo stesso tempo, stabilisca misure piu' severe di controllo ai confini.
Il presidente ieri ha incontrato i membri del Congressional hispanic caucus, il gruppo bipartisan dei deputati e senatori di origine ispanica che sono ovviamente tutti favorevoli all'idea della sanatoria, per iniziare il cammino parlamentare della riforma che, secondo gli osservatori, sarebbe presentata dopo le elezioni di novembre. Quando cioe' nessun esponente del Congresso si esporrebbe a rischi politici imminenti votando a favore.
"Il presidente parlera' domani alla nazione per spiegare al paese perche' e' importante avere una riforma complessiva sull'immigrazione, e questo e' qualcosa che avevamo chiesto all'amministrazione" ha spiegato il democratico Luis Gutierrez, uno dei deputati che ieri sono stati ricevuti da Obama alla Casa Bianca.
Alla riunione ha partecipato anche Deepak Bhargava, dell'associazione Center for community change, che pero' e' molto piu' cauto nell'accogliere l'impegno di Obama, esprimendo la speranza che "alle parole corrispondano fatti nelle prossime settimane".
In effetti Obama si era gia' impegnato durante la campagna elettorale ad agire gia' nel 2009 - e anche grazie a questo aveva vinto i due terzi del voto ispanico - ma finora non e' riuscito a mantenere le promesse. Sollevare la questione ora, pero', potrebbe essere un buona mossa politica dal momento che in vista delle elezioni di novembre i repubblicani non potranno permettersi in molti stati e distretti dove il voto degli ispanici, ormai la prima minoranza del paese e in continua e costante crescita demografica e sociale, e' cruciale di assumere una posizione contraria alla riforma.
D'altro canto, un eventuale sostegno alla riforma, creerebbe ai repubblicani difficolta' con la base conservatrice, quella galvanizzata dalla legge draconinana approvata in Arizona che da luglio permettera' controlli a tappetto di tutti i sospetti clandestini, e dei "tea party", il nuovo movimento anti-tasse che si sta dimostrando una forza determinante nelle primarie repubblicani, che vedono naturalmente come il fumo negli occhi ogni ipotesi di sanatoria. (Adnkronos)
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS