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RIFORMA LEGGE FECONDAZIONE ASSISTITA. UN CONFRONTO SERENO IN PARLAMENTO E NEL PAESE
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Notizia 
21 maggio 2006 0:00
 

Dichiarazione dell'.on. Donatela Poretti, deputata della Rosa nel Pugno

L'intervista in cui la ministra Rosi Bindi apre alla possibilia' di una ridiscussione parlamentare dell'attuale legge sulla fecondazione assistita e la ricerca con le staminali embrionali, e' un fatto positivo per due motivi: il "pulpito" politico e culturale da cui proviene, il recupero di una centralita' del Parlamento li' dove, a mio avviso, il referendum aveva (come di fatto -purtroppo- e' successo) scarse possibilita'.
Prima di tutto facciamo chiarezza sul referendum dello scorso anno annullato per mancanza di quorum: chi vuole far intendere quel risultato come una conferma popolare della legge in vigore, sbaglia, perche' la conferma ci sarebbe stata se avesse vinto il NO, e cosi' non e' stato.
Di conseguenza, per far si' che ci sia un confronto sereno e documentato, occorre prima di tutto scendere dagli steccati delle proprie ideologie e confrontarsi sui fatti. Che sono:
- una Europa e un mondo che consente quasi ovunque la fecondazione assistita senza limiti tecnici e culturali, lasciando ad ognuno la liberta' di decidere quando, come e se avere un figlio e -pioniere in materia la Gran Bretagna- se questo figlio debba essere immune da malattie genetiche o meno (la possibilita', cioe', di una diagnosi pre-impianto che eviti la trasmissione al feto di malattie ereditarie).
- una Europa e un mondo che stanno investendo moltissimo sulla ricerca con le cellule staminali embrionali, potenzialmente in grado di risolvere malattie come diabete, Parkinson, Sla, Alzheimer e tutte quelle che necessitano di una rigenerazione tissutale. Con al primo posto Paesi come la Gran Bretagna, la Spagna e gli Usa, dove le speciose diatribe sull'embrione e sulla nascita della vita non costituiscono ostacolo, per credenti e non.
Il gruppo parlamentare a cui appartengo ha gia' presentato un progetto di legge in materia, base per un proficuo confronto istituzionale. Inoltre, come deputata e come responsabile del "Notiziario Cellule Staminali" edito dall'Aduc (associazione diritti utenti e consumatori) saro' impegnata perche' questo confronto sia ad ogni livello istituzionale e civile. Abbiamo molto da dire e molto da apprendere, dagli addetti ai lavori come scienziati e politici, e dai cittadini che in prima persona vivono l'attuale condizione che, di fatto, fa solo sperare in cio' che accade oltre i nostri confini... dove non pochi scienziati italiani operano per mancanza di opportunita' in Italia.
 
 
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