All'ultimo Consiglio Affari interni, la presidenza francese dell'Ue
aveva annunciato una svolta sul nuovo Patto su migrazione e asilo, grazie a un accordo su una dichiarazione politica, che avrebbe imposto agli stati membri di partecipare a un meccanismo di solidarietà con redistribuzione di migranti dai paesi di primo approdo. In cambio i cinque paesi del Mediterraneo, tra cui l'Italia, avevano accettato un'intesa sui regolamenti che rafforzano la responsabilità. Solo che, dalle parole ai fatti, la solidarietà si è considerevolmente ristretta ieri, quando gli ambasciatori dei 27 hanno formalmente approvato la dichiarazione politica. Solo 18 stati membri dell'Ue (più 3 paesi associati a Schengen) hanno deciso di sottoscrivere la dichiarazione. Inoltre, non tutti accetteranno la relocation di migranti: il meccanismo prevede anche altre forme di solidarietà, come contributi finanziari. Infine, non è ancora chiaro quale sia l'obiettivo complessivo dei migranti da ricollocare. La Commissione ha convocato una riunione della “piattaforma solidarietà” per raccogliere i singoli impegni per il 27 di giugno.
(Europa Ore 7)
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