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 ITALIA - ITALIA - Suicidio medicalmente assistito. L'appello di Gheller
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2 luglio 2022 16:01
 
 "Io non desidero morire in questo istante, ma voglio avere il diritto di farlo appena sentirò che è arrivato il momento. La richiesta serve a questo: a fare in modo che tutto sia pronto e nessuno abbia modo di impedirmi di andare fino in fondo". Sono le parole che il vicentino Stefano Gheller, 49 anni, affetto dalla nascita da una grave forma di distrofia muscolare, ha voluto affidare a un'intervista con il Corriere del Veneto.Come riporta la testata Gheller "Nei giorni scorsi ha inviato una lettera all’Usl 7 Pedemontana: 'con la presente chiedo di attivare con urgenza la procedura prevista per l’accesso legale al suicidio medicalmente assistito'".
 "In queste condizioni è sempre più difficile andare avanti - ha risposto Gheller a una domnanda sul perché del suicidio assistito -. Vivo su una sedia a rotelle da quando avevo 15 anni, sono attaccato a un respiratore 24 ore su 24. Quando la mattina mi sveglio, so che potrei morire soffocato dal cibo o da un sorso d’acqua. A me piace andare ai concerti, stare a contatto con la gente, uscire all’aria aperta: lo faccio d’estate, ma d’inverno devo restare chiuso in casa per mesi interi, perché un banale raffreddore potrebbe uccidermi. Qualche anno fa avevo deciso di andare in Svizzera, dove l’eutanasia è già regolamentata. Poi ho pensato che avrei potuto dare un senso alla mia morte se fossi rimasto qui, a lottare con l’associazione Coscioni affinché anche in Italia si possa esercitare il suicidio medicalmente assistito. Lo faccio anche per mia sorella: lei vuole vivere ma, se in futuro dovesse cambiare idea, desidero che sia lasciata libera di scegliere di non soffrire più". 
 

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