Il leader talebano Hibatullah Akhundzada ha emesso domenica 19 marzo un ordine ufficiale affermando che la coltivazione della cannabis è vietata in tutto il paese e, in caso di violazione, la piantagione sarà distrutta e i trasgressori saranno puniti secondo le regole della Sharia.

La cannabis è una delle colture più prodotte dagli agricoltori di tutto il paese e l'Afghanistan ne è diventato il principale fornitore nel 2010, secondo le Nazioni Unite.

La resina di cannabis prodotta in Afghanistan non è stata trovata solo nelle regioni limitrofe, ma anche in Medio Oriente, in alcune parti dell'Europa centrale e orientale, nonché in Asia centrale e nel Caucaso, secondo il rapporto delle Nazioni Unite.
Il rapporto evidenzia che l'Afghanistan è il secondo paese maggiormente segnalato, dopo il Marocco, come origine della resina di cannabis sequestrata in tutto il mondo.

Per anni l'Afghanistan è stato il più grande produttore mondiale di oppio, una pasta estratta dai papaveri e trasformata in eroina.

Secondo l'UNODC, l'attuale contrazione delle opportunità economiche legittime rende le famiglie ancora più vulnerabili a impegnarsi in attività illecite come la coltivazione della cannabis.

Secondo il rapporto, il reddito dell'Afghanistan dagli oppiacei ammontava a circa $ 1,8-2,7 miliardi nel 2021. Dice inoltre che denaro molto più grande viene accumulato lungo le catene di approvvigionamento di droghe illecite al di fuori dell'Afghanistan.

(Trt World del 19/03/2023)

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